Avete letto bene ma non fatevi ingannare dalle apparenze.
In questo caso il più dolce degli effluvi e la percezione olfattiva più stimolante e deliziosa non c’entrano proprio niente.
Passera e Profumo sono due ministri del Governo Monti e difficilmente ci regaleranno momenti indimenticabili, sollevandoci il morale.
Al Governo Berlusconi, che deliziava gli sguardi e solleticava le fantasie più indecenti e pruriginose degli italiani, al governo delle “letterine”, delle “meteorine” e delle “belle gnocche”, succede una squadra meno numerosa e telegenica ma più efficace di professori, docenti universitari, economisti e finanzieri.
Ve le potete dimenticare le autoreggenti che il Ministro Michela Vittoria Brambilla esibiva generosamente a “Porta a Porta”, ospite di Bruno Vespa. Vi potete dimenticare il visetto compito da suorina con gli occhiali di Mariastella Gelmini, le chiome fluenti di Stefania Prestigiacomo, il taglio di capelli sobrio e sbarazzino di Mara Carfagna a cui è stato assegnato un Dicastero ma che faceva i calendari tutta nuda, esibendo natiche e tettine avvolta in una rete di pescatore.
Potete dimenticarvi anche le uscite di Daniela Santanché, fedele pretoriana di Berlusconi, e, pertanto, nominata sottosegretario, dopo essere stata candidata alla Presidenza del Consiglio per La Destra e aver dichiarato, cambiando repentinamente idea, che “Silvio le donne le preferisce soltanto in posizione orizzontale”.
Questi, dotti, sapienti ed illuminati, hanno studiato, questi “sanno” ed hanno le idee chiare, capiscono di finanza e di economia perché di quel mondo sono espressione e ne rappresentano la continuità e la proiezione.
Alla puttanocrazia berlusconiana, alla vana promessa di non frugare nelle tasche degli italiani, a questa Sinistra inutile ed ondivaga incapace di dare una soluzione ed una risposta ai problemi del Paese, subentrano i tecnocrati, quelli che potranno varare le leggi più inique e dolorose ed imporre i sacrifici più duri perché non hanno un elettorato a cui rispondere.
Guardate che così va bene a tutti: va bene ai deputati del PDL che, nonostante le reiterate minacce di Berlusconi, non hanno alcuna voglia di andare al voto e finiranno la legislatura, va bene alla Sinistra che lascia a Monti il ruolo di fustigatore dei costumi sociali, delle ingiustizie e delle inefficienze… perché costerebbe troppo, in termini di consenso politico, porvi rimedio.
Al Governo Berlusconi, che colpiva le detrazioni fiscali per gli asili nido ed i famigliari a carico, che introduceva il ticket per il Pronto Soccorso e le visite mediche, succede un Governo che vuole reintrodurre l’ICI per la prima casa ed eleva l’età pensionabile a 67 anni.
La cosa buffa è che mentre Monti enunciava questi concetti innovativi, rivoluzionari e di grande portata (…) ed illustrava questa “terapia da cavallo” alla Camera dei Deputati piovevano applausi da tutto l’emiciclo.
Alla fine gli hanno dato la fiducia in 556 su 617…
Della Lega meglio non parlare perché hanno deciso di riunire il Parlamento della “Padania” mentre continuano ad ingrassare con i soldi di “Roma Ladrona”.
Si ritroveranno a rinnovare il loro giuramento sul Sacro Prato di Pontida, brandiranno il loro spadoni, indosseranno i loro elmi con le lunghe corna poi correranno sul Monviso, alla sorgente de Pò, a riempire ampolle ed alambicchi con l’acqua da disperdere, secondo il consueto melenso rituale, nella laguna veneta.
… O più prosaicamente si ritireranno in buon ordine nell’ultimo “ridotto” della Val Brembana a ubriacarsi in qualche bettola per vomitare ingiurie, in contesto più favorevole e congeniale, contro gli italiani e i meridionali.
E i famosi tagli ai costi della politica? E il taglio drastico agli emolumenti dei Parlamentari? E la riduzione del loro numero? E l’abolizione delle province il cui bilancio serve quasi interamente a pagare una pletora di dipendenti?
Le faranno davvero i tecnici?
Vedremo.
A noi, irriducibili, che combattiamo nel territorio e diamo voce a chi non ce l’ha, lasciando da parte i massimi sistemi e l’alta finanza internazionale, non rimane che rifugiarci sotto le lenzuola, aspettando tempi migliori e preparando la riscossa nazionale.
Tempi che saranno prevedibilmente lunghi perché deve maturare una forte coscienza popolare ed il coraggio di mettersi in gioco e di rischiare qualcosa per dare vita ad un Paese migliore dove la giustizia sociale si possa coniugare con lo sviluppo e la crescita economica.
Nel frattempo, per cortesia, per una questione di buon gusto prima ancora che di opportunità politica, per una questione di galateo o più semplicemente di educazione, niente espressioni oltraggiose ed irriverenti, niente doppi sensi perché non ce n’è alcuna ragione e nessun plausibile motivo.
Per dirla tutta (…) nessuno si azzardi più a gridare, pervaso da incontenibile e goliardico entusiasmo, nel ricordo di tempi sicuramente migliori e spensierati, “Viva la Passera”!|: c’è il rischio concreto di diventare antipatici e non vi capirebbe più nessuno….