La priorità assoluta in questo momento è il lavoro. Creare posti di lavoro significa sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema locale. Per far questo occorre un concorso di energie positive che mette in rete imprese, istituzioni, associazionismo e società civile. Solo un sistema Arezzo compatto e forte in tutte le sue componenti può affrontare la competizione internazionale.
Sostenere la creatività e la cultura dell’innovazione.
Secondo una indagine condotta dalla Fondazione Symbola, in collaborazione con Unioncamere, per il secondo anno consecutivo, Arezzo è la provincia italiana dove è maggiore la ricchezza prodotta dall’industria dell’innovazione e della cultura, intesa soprattutto come creatività. Ad Arezzo, infatti, il valore aggiunto generato dalle è il più alto d’Italia: l’8,4% della ricchezza complessiva del sistema economico locale e dà lavoro a 15 mila persone. Il contributo maggiore arriva della industrie creative (moda, orafo, architettura, comunicazione e branding, design e produzione di stile, artigianato). Bisogna sostenere lo sviluppo di questa imprenditoria, che ha le radici nella cultura del nostro territorio.
Sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili e della green economy
In un momento di grave recessione economica, ad Arezzo si sta sviluppando un vero e proprio distretto delle rinnovabili, che è in crescita costante, dà lavoro a circa 5.000 addetti e vanta ormai un fatturato superiore al miliardo di Euro, con aziende leader nazionali o addirittura mondiali. Dati alla mano, la provincia toscana nella quale il ricorso a questa nuova fonte di energia rinnovabile è stato maggiore (il 23% del totale dell’energia da fonti rinnovabili prodotta in Toscana). La conseguenza di tale sviluppo si traduce in 58.000 tonnellate in meno di CO2 prodotte in un anno nella nostra provincia, ovvero lo sviluppo che tutela l’ambiente. Quello della green economy è il distretto su cui scommettere per integrare e diversificare il nostro manufatturiero
Due Mari : una grande opera da completare
C’è, nell’Italia di mezzo, una infrastruttura fondamentale non solo per l’economia dei territori che attraversa, ma anche per quella nazionale, per la quale l’Italia ha chiesto l’inserimento nella rete europea Ten-t, in quanto fondamentale per l’asse di collegamento tra la Spagna e l’Europa centrale. Stiamo parlando della Sgc E 78, meglio nota come “Due Mari”, un’opera che potrebbe accorciare i collegamenti tra due porti strategici quali sono quelli di Livorno e di Ancora, potrebbe consentire di collegare l’Autostrada del Sole alla Sgc E 45, creando una valida alternativa alla variante di valico. E’ fondamentale che il questa opera sia completata. Occorre battersi perché la Due Mari sia, una volta per tutte, inserita tra le priorità di intervento a livello nazionale ed Europeo, premessa indispensabile per il suo completamento.
Il sistema degli enti locali rappresenta un valore e va difeso
In questo territorio, il sistema degli enti locali – Provincia e 39 comuni – rappresenta da sempre una ricchezza per i cittadini. I pesanti tagli lineari succedutisi in questi ultimi anni, che non distinguono tra enti virtuosi ed enti spreconi, stanno portando al dissesto le autonomie locali, con gravissime ripercussioni per i cittadini. La finanziaria che in questi giorni viene approvata affossa le Provincie e centinaia di comuni, con conseguenze drammatiche per i cittadini. Lasciare che il lavoro fatto in questa terra dalle istituzioni locali nel corso di decenni di buona amministrazione sia fatto a pezzi da uno Stato spesso lontano e scarsamente sensibile alle esigenze delle comunità locali, rappresenta un grave pericolo per la qualità della vita e per la competitività del sistema economico .