“Purtroppo in un giorno era impossibile raccogliere 222 firme di iscritti al Pd senza avere gli elenchi”. E’ dispiaciuta Marzia Sandroni per essere stata esclusa dalla partecipazione alle primarie del Pd del prossimo 30 dicembre. Però ci tiene a ringraziare quanti hanno creduto in lei e l’hanno sostenuta in un’avventura che si ‘e rivelata ancora troppo fuori dagli schemi, con un impegno di grande responsabilità da prendere in cosi poco tempo.
“Grazie! Grazie a tutti coloro che hanno voluto sottoscrivere la mia candidatura. Abbiamo raccolto 155 firme e quando ieri abbiamo saputo che forse ne bastava il 3%, quindi 130, e dopo che molti sottoscrittori mi si sono presentati delusi per la scelta di non presentare la candidatura, ho pensato We can fly. Mi fa un enorme piacere che si sia pensato a me per aumentare il numero dei votanti, per aiutare il Pd ad avvicinarsi di più al grande risultato ottenuto per le elezioni del premier, dovuto in gran parte alla dinamicità generata dal dibattito Renzi – Bersani; per tentare di intercettare i delusi della politica. Grazie a pezzi di strada percorsi insieme, abbiamo ritrovato il gusto di lavorare per la polis, per la comunità”. Marzia Sandroni non aveva l’illusione di primeggiare, voleva semplicemente aggiungere significato e senso alla democrazia.
“La mia presenza era fuori ticket – conclude la Sandroni – Ho rapporti di stima con tutti i candidati ma ho voluto dare un segnale, scanzonato ed autentico, consegnando quelle firme, sotto gli occhi sbigottiti dei compagni e amici di partito. I miei occhi invece erano gonfi di amarezza: queste firme raccolte sono per me di grande valore, sono gocce di fiducia, il peso della disponibilità ad esporsi in prima persona per dare un contributo alla città e forse anche al partito più lungimirante”.