Tutto è precipitato in cinque giorni, almeno cosi dice il Governo anche se in realtà sono oltre 10 anni che non si interviene e non si affrontano seriamente i grandi problemi che ha un Paese come il nostro con un debito pubblico tra i più alti al mondo; cosi si è aspettato, rimandato sperando che la malattia che attanaglia l’Italia scomparisse da sola o meglio affermando che la crisi non esisteva, che era tutta fantasia dei giornali di sinistra che aggravavano la situazione che invece era migliore rispetto agli altri Paesi: si è quindi navigato a vista fino a portare la nave Italia all’estrema deriva in balia degli speculatori internazionali che hanno approfittato di un governo cosi debole e di un Paese tanto in difficoltà.
Meno male che ci è venuta in soccorso l’Europa, entità spesso criticata da più parti della maggioranza e che invece oggi si è rivelata l’unica ancora di salvezza e che ha dovuto commissariare il governo per fargli affrontare le vere questioni e le riforme tante necessarie.
Nel giro di poche settimane quindi si è arrivati all’anticipo della manovra e al suo considerevole aumento che ha visto comunque mantenuto il leif motive dei vari governi Berlusconi e cioè che a pagare sono sempre e solo gli stessi e cioè il famoso ” ceto medio”: magari nel recente passato si è preferito fare scudi fiscali che hanno permesso di regolarizzare ingenti somme di denaro provenienti da chissà quali attività con un imposta irrisoria del 5 % o si sono adoprati in maniera quasi strutturale strumenti quali condoni fiscali ed edilizi per poi far ricadere oggi tutto il peso dei sacrifici su chi le tasse le ha sempre pagate.
Tasse altro argomento mille volte sbandierato attraverso i famosi annunci prima sulla riduzione delle tasse o sull’epocale riforma fiscale poi con il celeberrimo slogan ” non metteremo le mani in tasca dei cittadini” per poi finire oggi , accusato anche dai suoi giornali, ammettendo di dover alzare le tasse e rispolverando in gran parte le odiate leggi sulla tracciabilità di Bersani e Visco, allora più volte definiti i vampiri degli italiani.
Si potrebbe continuare per molto sulla mancanza totale di azioni per lo sviluppo, sulla confusione creata nella questione dei costi della politica ma non avrebbe senso, tanto ognuno di noi vivrà sulla propria pelle queste scelte e soprattutto le non scelte fatte negli ultimi anni da questo governo che si è autodefinito federalista ma che invece si è dimostrato con i fatti il più centralista del dopoguerra, che ha scaricato ancora e sempre di più sugli enti locali e quindi sui cittadini e non sui Ministeri, come sarebbe stato necessario, il peso di gran parte della manovra.
Concludo con un auspicio cioè che il governo prenda in seria considerazione le proposte che il PD ha già presentato e che porterà all’esame in Parlamento nei prossimi giorni le quali vanno nella direzione di una manovra veramente equa, di rigore e di sviluppo ma questo potrà avvenire solamente se prevarrà finalmente nel governo l’interesse del Paese e non il proprio interesse come è avvenuto purtroppo finora.
Il segretario comunale PD Cortona
Andrea Bernardini