Nel Consiglio comunale del 22 marzo 2016 è stata sancita la chiusura del dissesto che è gravato su Castiglion Fiorentino dal 2011. Sono stati anni di sacrifici per i castiglionesi, che hanno visto il restringersi dei servizi, l’aumento dei tributi locali e anche, non secondaria, la perdita di considerazione agli occhi di stampa ed opinione pubblica. Comprendendo questa situazione e pur nelle difficoltà oggettive, dal momento che all’insediamento della nostra amministrazione nel 2012 i bilanci erano fermi al 2010, ci siamo adoperati fin da subito a far sì che questo stato di cose terminasse il prima possibile.
Ai castiglionesi abbiamo cercato di far sentire la nostra vicinanza nelle difficoltà quotidiane che derivano da un’amministrazione indebitata, perciò non abbiamo accettato i rimborsi spese, perciò abbiamo limitato ai minimi termini qualsiasi consulenza esterna, valorizzando le conpetenze del personale comunale ed intercettando inoltre, cosa non scontata se guardiamo ad altri comuni dissestati, oltre quattro milioni di euro grazie alla collaborazione immediata con i Commissari governativi; tutto ciò per ridare fiducia e speranza ad una popolazione che stava affrontando uno dei momenti più difficili della sua storia. Abbiamo quindi ascoltato con sgomento in consiglio comunale una consigliera dell’opposizione PD, Rapini, leggere un memoriale di stampo brandiano che nega l’esistenza del dissesto, di fronte proprio a quei Commissari che lo hanno gestito per ben quattro anni.
L’uscita dal dissesto non è stata così facile come taluni vogliono far credere, è avvenuta innanzitutto come dicevamo per la stretta collaborazione tra Amministrazione e Commissari, che ha permesso di individuare le strategie più opportune, seguita da un lavoro politico costante nel farle applicare e nel rispetto della legalità. Basti pensare alla procedura semplificata che ha consentito di dimezzare i debiti, facendo risparmiare un milione di euro ai castiglionesi solo nel debito AISA grazie anche al nostro impegno, ai contributi a fondo perduto ed ai prestiti a tassi bassissimi, al risparmio sul personale, all’intercettazione dei contributi regionali che hanno consentito di mantenere servizi e far fronte alle necessità più impellenti per quanto riguarda la sicurezza di vie ed edifici pubblici, ai lavori sulle scuole con i quali abbiamo voluto dare un forte segnale d’interesse nei confronti delle giovani generazioni. Tutte queste strategie sono state messe in atto dall’amministrazione guidata da Fabianelli a partire dall’aprile 2013, tanto che già su “La Voce” e sui quotidiani locali nel maggio 2014 Fabianelli affermava che con i bilanci così impostati saremmo usciti dal dissesto nel 2015.
Nello stesso consiglio comunale del 22 il Sindaco Agnelli ha ironizzato con l’opposizione facendo di tutte le erbe un fascio, modalità di comodo se si vuole rendere evidente la divisione degli avversari, ma dimentica che l’Amministrazione che lo ha preceduto, la nostra, ha sempre riconosciuto il dissesto, rinunciato in seguito anche alle logiche di partito, con tutte le conseguenze subite in campagna elettorale, solo per meglio agire nell’interesse dei cittadini. Certo è mancato il tempo per passare da una politica di emergenza ad una politica propositiva, ma il futuro di Castiglioni ce l’eravamo immaginato, in realtà molto differente da quello oggi proposto dall’Amministrazione Agnelli.
Associazione Per Castiglioni.
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