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PdCI: sì per l’eolico a Cortona

Il riaccendersi del dibattito sul progetto del parco eolico del monte Ginezzo ci da l’opportunità di rimarcare quella che fu la nostra netta posizione in merito, all’epoca della discussione, e di affrontare la tematica più generale delle energie rinnovabili e dello sviluppo sostenibile del nostro territorio.

Il PdCI Sezione Valdichiana è da sempre sostenitore delle fonti di energia pulita e rinnovabile ed all’epoca della presentazione del progetto del parco eolico di Ginezzo espresse da subito la sua posizione favorevole nelle sedi politiche e con il suo rappresentante istituzionale in carica come assessore alla qualità ambientale, abbiamo ritenuto da subito quel progetto una opportunità per il nostro comune sia in termini ambientali che economici ed inoltre, cosa non secondaria, avrebbe consentito una riqualificazione del sito di installazione mediante il recupero dei fabbricati esistenti ed il loro utilizzo a scopo didattico, sostenemmo poi fin da subito l’opportunità di destinare parte dei proventi derivanti dagli introiti annuali percepiti dal comune grazie al parco eolico per investimenti mirati nel vasto territorio della montagna cortonese sia dove sarebbe stato installato l’impianto che nelle varie frazioni.

Alla luce di tutte le polemiche sulle varie forme di energia alternativa che si vedono sorgere non nostro territorio (Biogas, biomasse ecc) ci piace partire descrivendo la situazione energetica italiana ed il fabbisogno energetico sottolineando come ad oggi siamo ancora dipendenti dall’estero per l’importazione di gran parte dell’energia ed essa deriva spesso da centrali a carbone o da centrali nucleari, impossibile non notare il paradosso di rifiutare giustamente la costruzione di centrali nucleari nel nostro territorio nazionale e poi acquistare energia dall’estero prodotta proprio da centrali nucleari, è partendo da questo ragionamento che riteniamo indispensabile puntare ancor di più sulle fonti di energia rinnovabile aumentando la produzione di energia nazionale e limitando mano a mano la nostra dipendenza da paesi esteri e da sistemi di produzione energetica inquinanti e pericolosi.

Abbiamo la potenzialità per entrare nel gruppo di testa delle aree che nel mondo tirano la volata a quella che Jeremy Rifkin chiama la terza rivoluzione energetica: l’era delle rinnovabili.

Lo sfruttamento dell’Idrogeno, delle biomasse, del solare termico e fotovoltaico, dell’eolico, del biocombustibile, delle correnti marine e della raccolta differenziata dei rifiuti sono passaggi inevitabili che contribuiscono a garantire nel complesso quell’autonomia energetica che prima richiamavamo e soprattutto contribuiscono a mettere a disposizione delle aziende energia a basso costo, linfa necessaria per il rilancio dello sviluppo economico del nostro paese.

Donato Apollonio

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