Sollecitati nel rispondere all’appello della Federazione della Sinistra sulla questione del governo Monti e sulla presenza del Ministro Fornero, lo facciamo volentieri senza alcun problema, portando avanti le posizioni ormai note da mesi del PD e con la consapevolezza che la presenza o meno della Fornero a Cortona non incide in alcun modo sui processi decisionali del governo Monti e men che meno sui numerosi problemi che le famiglie italiane hanno in questo momento di cosi grave crisi economica.
Entrando nel merito delle questioni, è semplicistico e riduttivo da parte di chiunque illudersi di avere una ricetta perfetta, di contrastare senza se e senza ma qualsiasi tipo di provvedimento, senza contestualizzare le scelte all’interno degli scenari possibili oggi sia in Italia che in Europa: infatti è scontato ricordare che solo un anno fa eravamo sotto il governo Berlusconi, con i suoi si davvero pericolosi Ministri, che hanno fatto vera e propria macelleria sociale, occupandosi dell’Italia a tempo perso, ridicolizzandoci in Europa al punto da non essere più in grado di partecipare a vertici internazionali e portando quindi l’Italia sempre più alla deriva.
Non crediamo si possano rimpiangere Ministri come Sacconi, Gelmini, Brunetta, lui si autore del più grave e sconsiderato attacco ai dipendenti pubblici, e ricordiamo venuto un paio di volte a Cortona recentemente senza essere nemmeno sfiorato dalla minima contestazione.
Certamente come abbiamo più volte detto questo non è il nostro governo, queste non sono le riforme che avremmo fatto se fossimo stati soli al governo ma in una situazione di emergenza si risponde con azioni di emergenza, governando persino con gli avversari per il bene del Paese, Paese che era a un passo dal precipizio e che tuttora insieme ad altri Paesi europei vive giornate per nulla facili.
Noi ci siamo assunti una grande e difficile responsabilità, su invito anche del Presidente della Repubblica Napolitano e cioè quello di mettere l’Italia davanti agli interessi di partito: lo abbiamo fatto consapevoli che avremmo potuto pagare in termini di consenso e accettando scelte che non condividevamo ma con la consapevolezza che si poteva incidere e condizionare certe idee solo partecipando attivamente alle decisioni, cercando di correggere verso i nostri principi di equità e di ridistribuzione provvedimenti che altrimenti ne sarebbero stati completamente sprovvisti.
Sulla riforma del lavoro senza la presenza del PD l’articolo 18 sarebbe completamente scomparso e sulle altre questioni per esempio del contratto di ingresso prevalente a tempo indeterminato e sul fatto che un’ora di lavoro a tempo determinato costi di più di quella a tempo indeterminato abbiamo ottenuto buoni risultati.
Si Poteva fare di più? Sulla riforma delle pensioni si è andati oltre il limite? Sulla questione degli “esodati” il governo e in particolare il Ministro Fornero ha commesso errori? si poteva o anzi si doveva mettere la Patrimoniale colpendo finalmente i grandi patrimoni e chi in questi anni ha vissuto per merito dei governi Berlusconi alle spalle del ceto medio-basso? Sicuramente si, nessuno è cosi sciocco da dire che il governo Monti è il migliore in assoluto e che non ci siano margini di miglioramento anche notevoli da perseguire quando nel 2013 chiederemo agli italiani di darci fiducia tuttavia il momento storico e i gravissimi segnali, presenti anche in questi giorni, ci indicano che la situazione è molto complessa, che stiamo attraversando un periodo eccezionale e che è necessario fare ognuno la propria parte, assumendosi ognuno le proprie responsabilità sia di oggi e sia di un passato non troppo lontano quando alcuni comportamenti e scelte sono state altrettanto discutibili.
Crediamo quindi che ogni contestazione, critica sia legittima e può anzi concorrere a stimolare e migliorare il confronto su alcune tematiche ma allo stesso tempo rivendichiamo la nostra posizione e non possiamo essere equiparati a chi in questa situazione ci ha condotto con vent’anni di politiche liberiste e ha la pretesa di voler tornare a governare dopo tutti i danni compiuti.