NON MI RICONOSCO NELLA CONDIZIONE DI ESSERE considerata “imprudentemente e impudentemente” LATITANTE
NON LO SONO MAI STATA!
Anch’ io, pur “pensionata”, ho qualche impegno, soprattutto di” rappresentanza” che mi consente di portare avanti progetti di socializzazione, di comunicazione che possono comunque interessare il futuro del nostro “bel paese”, in un contesto allargato di ampio respiro nazionale ed oltre.
Sto continuando ad impegnarmi a programmi e proposte che riguardano il tema:
“educazione alla salute”, (tema della malattia sla, per esempio,)
“alimentazione”,
“educazione alla cittadinanza”,
a scambi con paesi stranieri, (Cina, Portogallo, India ed altro, per esempio,) in qualita’ di
rappresentante della lista civica “i cittadini per Chiusi” e di delegata regionale e coordinatore di progetti culturali e speciali dell’ associazione “scuola strumento di pace” (école instrument de paix-e.i.p.):
Ricordo solo, per rimanere nell’argomento, partecipazioni a manifestazioni come la “marcia della pace” e i “tamburi della pace”, alle quali ho sempre cercato di dare il mio contributo umano e sociale a difesa dei diritti umani e civili, in una realtà che sta perdendo il senso dei valori e dei principi nel rispetto di noi stessi e degli altri.
La pace e la solidarietà sono il bene più prezioso dell’umanità e costituiscono “conditio sine qua non” per l’esistenza e lo sviluppo del consorzio umano.
Il mio lavoro e’ in funzione di proposte anche per lo sviluppo economico, per il rilancio di un’ economia che sembra perdere valenza e consistenza di giorno in giorno come da me dichiarato nell’intervento al Teatro Mascagni (Chiusi) in risposta all’ esposizione del Sindaco Scaramelli , in ordine alla proposta del progetto del piano strutturale.
Il concetto di piano di sviluppo e’ un concetto ampio, fatto di tante sfaccettature, di punti di partenza dai quali non si può prescindere senza incorrere nell’errore di presentare un progetto monco, senza anima, con difficoltà di attuazione concreta e realizzabile in un tempo determinato.
A fronte di cio’, a volte, siamo obbligati a fare delle scelte comportamentali che vanno oltre la “latitanza”.
Se poi vogliamo parlare di quella morale e psicologica , dobbiamo aprire un altro capitolo: e’ un’altra storia che potrà avere conseguenze e potrà non averne…
Quindi, per puntualizzare, sono assolutamente consapevole del ruolo, pur minoritario, di opposizione, al quale sono stata chiamata con il voto delle ultime elezioni amministrative;
cerco di svolgere al meglio il mio mandato, pur con le difficoltà’ di una scelta politica che non condivido ma che devo “rispettare”, direi “subire”, perché’ e’ emanazione della volontà dei cittadini.
E’ giusto esprimere le proprie idee e le proprie considerazioni ma bisognerebbe, in maniera cauta, andare oltre l’apparenza per dare una visione corretta della realtà’ che, nella fattispecie, stiamo vivendo.
Un’ultima doverosa osservazione:
e’ giusto prendere atto per la verbalizzazione delle presenze o assenze, pur anticipate verbalmente per quanto mi riguarda; ma non e’ opportuno né doveroso fare commenti o illazioni non richieste dal “cerimoniale” su eventuali non partecipazioni.
Capita, come e’ capitato a tutti i rappresentanti del consiglio, sia di maggioranza sia di minoranza, di non poter partecipare. Non credo che ciò voglia dire disinteresse o mancanza di attenzione alle problematiche cittadine, che comunque sono ben note avendo letto in precedenza gli argomenti all’ordine del giorno.
Spesso e’ anche capitato (e questo e’ davvero curioso!) che, quando si fa riferimento alle decisioni del consiglio comunale, non si evidenzia il fatto che sono state assunte a maggioranza, anche se allargata; per esempio, con il voto contrario dell’opposizione (lista civica “I cittadini per chiusi”)
Ma allora la domanda sorge spontanea:
l’opposizione conta o non conta!?
Speriamo di non lasciare l’ardua sentenza solo ai posteri!…
Rita Fiorini Vagnetti