A pochi giorni dall’inizio ufficiale della stagione sportiva e dalle prime giornate di campionato l’Assessore Comunale Gian Piero Brandini interviene sollevando il problema della gestione e dell’organizzazione delle società del territorio comunale, con particolare attenzione a quelle calcistiche. In particolare, sulla base del nuovo scacchiere venutosi a formare dopo la discesa della Sansovino nelle categorie dilettantistiche, a destare preoccupazione è l’assenza, in certi casi, di interlocutori locali con cui rapportarsi e di un progetto di sviluppo che nella sua dimensione sportiva si riveli anche utile alla collettività
“Pare che il calcio a Monte San Savino non sia più patrimonio della comunità” afferma Brandini “questa è una perdita grave alla quale occorre necessariamente rimediare. Dopo i fasti del calcio professionistico e la discesa nelle categorie dilettantistiche, sembra che sia ormai smarrita al Monte l’idea di calcio come sarebbe opportuno fosse intesa in una comunità locale”
“Provo enorme rammarico” continua Brandini “nel constatare come in tutti questi anni sia diminuito il ruolo attivo dei savinesi e il numero di coloro che hanno a cuore questo sport e hanno la volontà di ricostruire partendo dal basso, come sarebbe giusto. A tutto questo, come detto, sarebbe opportuno dare una forte sterzata che ancora non è arrivata: come Amministrazione Comunale, in virtù del ruolo a noi attribuito e delle nostre finalità politiche, abbiamo però l’assoluta necessità di poter collaborare e rapportarci con persone che abbiano a cuore Monte San Savino e che siano animati da una visione più globale e formativa delle discipline sportive. In questo senso auspico quindi che si possano quanto prima trovare i giusti interlocutori e si torni a parlare di sport in modo diverso, costruendo insieme un progetto nel quale tutti i savinesi possano riconoscersi. Tale progetto dovrà essere sviluppato e definito partendo dalle potenzialità di un impianto sportivo come quello comunale de Le Fonti, come luogo fondamentale per l’educazione e la formazione sportiva, oltre che per la crescita sociale e per la vita della nostra comunità, dove sulla base di una tradizione calcistica importante come la nostra si imponga prima di tutto la voglia di stare insieme”
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