Monte San Savino: Comunione e Liberazione commenta le recenti vicende politiche
Le recenti dimissioni del Sindaco e della maggioranza dei consiglieri del nostro Comune, che ne hanno provocato il commissariamento, hanno giustamente sollevato nella popolazione varie reazioni. E’ innegabile come questo “blocco amministrativo” abbia delle conseguenze negative sulla attività sociale ed economica del nostro territorio. Da ciò deriva anche il disorientamento, la delusione ed il rammarico nei confronti degli amministratori locali (di maggioranza e di minoranza) che non sono riusciti a rispondere al mandato ricevuto dagli elettori. D’altra parte, nel leggere le prese di posizione di ciascuno dei protagonisti della vicenda, impressiona come ognuno di essi si richiami al “bene comune”, salvo dare adesso ognuno il contenuto che stabilisce lui. Ma ”l’albero si riconosce dai frutti”: i personalismi producono divisione, paralisi e fallimento dello scopo da cui si era partiti;l’ appartenenza ad una esperienza più grande di se stessi genera unità e capacitàcostruttiva in qualunque circostanza.Il desiderio buono di cambiamento emerso in tanti non può essere affidato né ad un volontarismo individualista, né ad una speranza “statalista” ma deve riaccendere una passione per la vita, della propria persona e del mondo intorno a noi, a cominciare dal proprio paese.L’incontro con Cristo ci rende possibile guardare in faccia tutti i nostri limiti e le nostre mancanze, proprio perché certi di una Presenza capace di ridestare il nostro “io” e di abbracciare tutta la nostra umanità.Questo genera storicamente sia un giudizio nuovo su quello che accade, sia opere educative e di carità, grazie ad una speranza che affronta ogni difficoltà e ci fa ricominciare ogni giorno, con chiunque ami un bene più grande.Anche nella attuale situazione occorre essere veramente ragionevoli, liberandoci da ogni presunzione ideologica, per riconoscere ciò che di positivo c’è già nella nostra esperienza e nella realtà in cui viviamo.“Il cristiano non teme il potere. Anzi, dovrebbe desiderarlo per poter rendere più facile il cammino che ogni uomo intraprende per realizzare il proprio destino. Il cristiano dovrebbe essere più disponibile a capire come non si possa condurre una convivenza civile se non mortificando e sacrificando qualcosa di sé per il bene comune, testimoniando una stima ed un amore al lavoro tale da essere meraviglia, miracolo, pergli altri uomini.Ma proprio il cristiano, di fronte a qualsiasi potere, sarà sempre il lottatore per la libertà della persona e per una società che sia il più possibile creata dalle libertà personali e dalle aggregazioni che spontaneamente sorgono dal suo seno. Una vera società – infatti – è un flusso di movimenti che nascono dalla persona e dal basso.”