La fine del mese di agosto rappresenta da sempre il momento giusto per stilare un primo bilancio sull’andamento della stagione estiva, così come i primi 100 giorni di governo (qui da noi passati abbondantemente) danno una indicazione di come voglia muoversi una Amministrazione. Tre mesi e più sono un lasso di tempo sufficiente per capire se si è stati capaci di imprimere una svolta e di dare un segnale netto ed inequivocabile all’elettorato e alla cittadinanza intera sulla volontà di vero cambiamento.
Ad oggi però, come questa lunga estate asfittica e distruttrice, non ci sembra che nulla di tutto questo sia accaduto, a principiare dal metodo. La politica è fatta da uomini, da donne e da idee, ma anche da impegni che si assumono con chi si intraprende una strada, un percorso. Tutte cose che sono state tradite. La vittoria, quasi insperata, della lista Scalpellini, è stato il frutto di un lavoro ad ampio raggio iniziato molti mesi prima di quel patto formale siglato fra forze politiche che, al momento della vittoria, sono state liquidate con un indicativo “avete perso, vi rifate la prossima volta”. Quando si vince, da che mondo è mondo, si vince insieme, o si perde insieme. Come se in mezzo alla gente, e da lungo tempo, ci fossero stati solo i candidati dell’ultima ora del mancato monocolore PD a spiegare che non solo prospettavamo un’alternativa chiara di governo della città, ma che si sarebbe anche assicurato un cambio di passo. Di tutto questo, ad oggi neanche l’ombra. Anzi, l’incipit non è stato capito nè da quei ragazzi che hanno creduto insieme agli altri in un progetto che sembrava unitario, nè gli elettori che ancora continuano a chiederci come mai gli alleati che hanno sostenuto il Sindaco Scalpellini non sono in nessun modo rappresentati. Di più, nel più classico viatico della vecchia politica il primo passo falso della nuova Amministrazione è stato l’aver incardinato alla carica di assessore dei consiglieri che hanno visto bene di non dimettersi dalla loro carica. Insomma due poltrone sono meglio di una, per di più lasciando l’impressione che da un lato, si sia dimenticato che è un bene che controllore e controllato non si identifichino nella stessa persona, e dall’altro, che bisognava, forse, impedire, che altre forze politiche avessero la loro rappresentanza in consiglio comunale. Di veramente rilevante, sempre ad oggi, pare che no ci sia stato altro, a parte la solita politica spartitoria e le promesse. E le politiche sull’ambiente? E le politiche sul lavoro? E le politiche sulla semplificazione amministrativa? E le politiche sulla sicurezza? E le politiche a tutela delle fasce deboli? E le politiche sul turismo? E la progettualità sull’urbanistica. E le fontanelle per la distribuzione dell’acqua a 5 centesimi? Niente di niente. Insomma se il buongiorno si vede dal mattino c’è molto da fare. La città di Monte San Savino ha scelto per una svolta dopo il fallimento del centro destra e ancora l’attende. A Milano le cose non vanno allo stesso modo. No. Li le forze che hanno contribuito alla vittoria sono tutte rappresentate e gli uomini hanno fatto la differenza. Tanto che Tabacci si candiderà alle primarie del centro-sinistra. La città merita forse uno sforzo in più di uomini e di idee, e queste o si hanno o non si hanno. Monte San Savino non ha scelto una Repubblica Politica Autonoma ne voleva una Giunta sullo stampo di un Minculpop in tono minore. La città ha detto, con il risultato elettorale, che c’è bisogno di moderati e che nulla in futuro sarà più scontato. La politica dell’arroccamento e della preclusione non paga alla lunga. Monte San Savino è stato e sarà un modello per il resto del territorio della provincia che ha dimostrato e dimostrerà che da solo il PD non vince e che gli alleati non servono solo per portare acqua al mulino. Un campanello d’allarme di cui terremo conto. Ai tanti cittadini che hanno dato fiducia a quello che era il nostro candidato in lista e a quanti hanno votato, grazie a noi, Margherita Scarpellini, pur non votando il nostro candidato, l’assicurazione che il nostro ruolo politico ci sarà e ancora più forte di prima.
Coordinamento comunale e provinciale Alleanza Per l’Italia Monte San Savino
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