{rokbox title=| :: |}images/stories/meoni.jpg{/rokbox}Il rapporto tra strutture sanitarie e territorio è indispensabile, sia in termini di servizi al cittadino che in termini di risultati, quindi di cure e di interventi in emergenza. Abbiamo più volte segnalato il problema del 118, ricordando i vari casi successi con la mancanza del medico a bordo della stessa ambulanza, casi molto gravi quando si pensa soprattutto all’estensione del nostro territorio, alla copertura che ha il servizio 118, il quale non deve mai venire meno all’importante servizio che svolge.
Chiaro che questa non vuole essere una critica agli operatori che si impegnano con passione e professionalità in questo servizio, ma un richiamo alla dirigenza, perché le mancanze segnalate più volte non si ripetano più, anche se ultimamente queste segnalazioni non arrivano. Il nostro territorio, ha bisogno di un pronto soccorso di avanguardia, c’è la necessità di potenziare l’attuale servizio dell’ospedale della Fratta, sempre con quella logica di vastità del territorio che dovrebbe coprire la suddetta struttura. I proclami da campagna elettorale si possono anche fare, ma poi c’è bisogno di idee realizzabili, le quali possono portare un contributo a tutti i cittadini. La regione Toscana con le aree vaste ha oramai scelto un certo tipo di sanità, la sinistra Toscana ha scelto un metodo, una linea, chiaramente da noi non condivisa, tutto ciò viene passato per il consiglio Regionale della Toscana, quindi noi a livello locale non possiamo che prendere atto delle scelte, che invece potrebbero essere contro attaccate proprio in Regione. Oramai la politica Toscana ha come “maggior azienda” la sanità, non è un caso che l’assessorato a questa materia sia il più “importante”…..
Il ragionamento va comunque fatto in base al nostro territorio, non per campanilismo, ma per vero attaccamento alla nostra terra, e quindi a tutela dei nostri cittadini, se l’area vasta non può dare purtroppo un ospedale periferico con reparti di “eccellenza”, noi abbiamo l’obbligo anche come minoranza di dare un consiglio a costoro. L’ipocrisia non ci interessa, ci interessa altresì la tutela della salute pubblica, quindi in base ad un serio ragionamento fatto noi chiediamo un impegno per organizzare un vero pronto soccorso degno di questo nome. L’ospedale della Fratta dovrà continuare ad avere i reparti attivi, ci mancherebbe, ma per le mansioni che possono svolgere, senza annunci e proclami che possono essere “fuorvianti”, l’area vasta non permetterebbe mai di sviluppare altro che quello già in essere. Noi siamo convinti che un pronto soccorso di avanguardia, sarebbe una risposta a tutti i cittadini non solo cortonesi ma di tutta la Valdichiana, lo stesso dovrebbe servire da vero filtro, con trasferimenti urgenti, per i casi necessari, in altre strutture attrezzate, un servizio aperto ventiquattrore con strumentazione disponibile e personale pronto a dare diagnosi urgenti, dando così un segnale forte oltre che un servizio vero. Se la politica della sanità si fermerà alla struttura esistente e quindi all’organizzazione attuale, ci saranno sempre più persone che andranno in altre strutture anche fuori Regione, convinti di trovare altri tipi di servizi. Ci appelliamo al buon senso dei dirigenti, perché si sviluppi questa progetto. La sanità è di tutti, dare un servizio serio al cittadino è un obbligo per le istituzioni, quindi ci auspichiamo che questo progetto venga attuato al più presto. I campanilismi non portano profitti a nessuno, la sanità è strutturata così, non per colpa nostra, la sanità regionale guarda prima di tutto gli ospedali universitari, poi quelli dei capoluoghi provinciali, in ultimo i così chiamati periferici, com’è appunto l’ospedale della Fratta. Quest’ultimi chiaramente sono i più penalizzati, quindi non potranno mai avere reparti di alto livello, ecco perché chiediamo almeno una cosa che si potrebbe fare da subito, non andando in contrasto con la logica suddetta. Un vero pronto soccorso, sarebbe la risposta più logica e meno impegnativa al territorio
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