L’attentato di Brindisi, è un gesto folle, gli esecutori sono degli infami, vigliacchi, delinquenti, che cercano con un gesto eclatante, mai accaduto in Italia prima d’ora, di destabilizzare lo stato, in un momento particolare, come quello che stiamo vivendo. Il folle gesto, a mio avviso ha un significato destabilizzante, forte e inquietante, attaccare giovani vite, studenti, che si recano a scuola, luogo da definirsi sicuro, è un attacco vero e proprio al cuore dello stato e al suo futuro.
Il clima teso, che si respira da tempo, non fa che “rafforzare” le menti malate e pericolose, la mafia, la criminalità organizzata, come anche il terrorismo, accentuano le loro azioni nei momenti più delicati e deboli per un paese. Lo stato deve rispondere alla violenza con adeguate e mirate reazioni, è ora di finirla con il buonismo, le scarcerazioni facili, con i “trattamenti” troppo “delicati, usati contro chi ferisce e vuole ferire lo stato la democrazia. In questi momenti particolari, è doveroso rispondere con determinazione, con fermezza. Oggi, il dolore che ha toccato le famiglie dei ragazzi, deve essere il nostro dolore, il dolore di tutti i cittadini, iniziando da subito una vera battaglia contro ogni illegalità. Se la criminalità organizzata, la mafia, la camorra, la sacra corona unita, la ‘ndrangheta, hanno ancora una volta potuto fare azioni terroristiche, come l’attentato alla scuola di Brindisi, è perché c’è uno stato debole, c’è chi anche nella politica presta il “fianco”.
Meoni Luciano
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