Negli ultimi giorni due colpi durissimi sono stati assestati alla comunità cortonese. Sto parlando dell’ospedale della Fratta con i suoi disservizi e del caso Cantarelli. In entrambi le occasioni il sindaco Basanieri è intervenuta sulla stampa con molta rapidità per rassicurare i cittadini dell’impegno dell’amministrazione.
Spesso queste rassicurazioni lasciano il tempo che trovano, non solo per la loro faziosità o per il fatto che appaiano scontate da parte di un sindaco, ma perché c’è la tendenza a stabilizzare la polarizzazione del fronte politico dei cittadini pro e contro PD. Detto da chi, come me, si batte contro questo PD per una sinistra vera le cose che penso forse non sono così scontate. I due casi possono essere utili per capire quanto sia fuorviante e fittizia questa polarizzazione quando si toccano questi due settori della vita delle persone, sanità e lavoro.
Sul caso Cantarelli torna l’evidenza di come la lotta paga. I selfie, le sceneggiate con i politici, parlamentari e sindaci in passerella, no, non pagano affatto! Dar credito a progetti che poi si sono rivelati fallimentari è stato un errore grossolano la cui evidenza è sotto gli occhi di tutti. Ci sarebbe da ridere se non stessimo parlando di un tema che tocca il lavoro di tante famiglie che sono state catapultate in un circo che la lotta non la prevede, prevede la risata, la vuota rassicurazione… la sconfitta. Ora il Comune sarebbe il caso che si adoperasse per sostenere la dignità delle nostre maestranze. Per “Comune” non intendo solo le istituzioni, ma tutta la “comunità” di lavoratori e lavoratrici che affrontano la crisi, che hanno bisogno di battersi e non di farsi inculcare da parlamentari e amministratori del PD delle barzellette a cui, ora, non ride più nessuno.
Sull’ospedale della Fratta rimango esterrefatto e sono molto preoccupato che si possa dar credito alle facili rassicurazioni. Se non altro perché è noto quanto immani siano i tagli operati dal Governo Renzi sulla salute dei cittadini. Stiamo raccogliendo firme per battere la stessa manovra della Regione Toscana, di quel governatore che questa giunta ha con ossequio accolto nella nostra Cortona. Davvero pensa il Sindaco Basanieri che questi disservizi siano momentanei? Se si, visto che non glielo chiede nessuno, posso domandare quando precisamente termineranno e si smetterà di fare economia sulla vita dei cittadini? Cosa pensa della mossa della Regione e del Governo in tema di sanità?
In ognuno di questi casi io sono convinto che la sfida non sia separare i pro e contro il PD, questo partito che porta interamente sulle spalle le colpe del disastro a cui stanno cercando di abituarci. La sfida sta nel creare una forma di politica e democrazia nuova, che trovi nei diritti del cittadino lavoratore il suo culmine. La battaglia sta in due passaggi. Prima di tutto nel comprendere che su tutti i temi la reale maggioranza siamo noi. In secondo luogo sta nel mettere in pratica un modello nuovo di governo del territorio, una forma civica di impegno politico, militante ed amministrativo. Preso atto di questi due passaggi la lotta complessiva apparirà meno ardua del previsto, più entusiasmante. E sto parlando della sfida che va vinta ad ogni costo: quella di mandare a casa questa classe politica, di convincere il cittadino del suo diritto e dovere di essere militante del destino suo e delle comunità, per una Cortona che sia “bene comune”.
Andrea Mazzeo – Rifondazione Comunista
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Per le lavoratrici e i lavoratori della Cantarelli, come del resto per tutti i lavoratori e le lavoratrici, diventa sempre più necessario, per difendere i propri diritti e la propria dignità di lavoratori ripartire dalle lotte.
La devastante offensiva antioperaia condotta in perfetta sinergia da parte del governo e dalle classi dominanti di questo paese contro le ragioni sociali dei lavoratori, pone all’ordine del giorno la necessità di una difesa incondizionata del posto di lavoro che può essere ottenuta solo attraverso l’unità di lotta e riappropriandosi del principale strumento di lotta , che si trova nelle mani degli stessi operai, lo sciopero.
Non è più accettabile, che tutto il peso della crisi attuale venga riversato integralmente sulle spalle dei lavoratori.
Un appello rivolto alle istituzioni, risulta essere una appello vano, in questo caso come in molti altri casi, i lavoratori se vogliono difendere e preservare il posto di lavoro e i propri diritti, lo possono fare solo facendo appello alle proprie forze.
In una società che ha trasformato il diritto al lavoro in un privilegio per pochi “fortunati”, serve una inversione strategica di marcia, solo attraverso una lotta ferma e decisa i lavoratori possono realmente perseguire i propri obbiettivi e ottenere così un miglioramento delle proprie condizioni di vita e lavorative.
Sul fronte delle lotte l’unico partito che ha lanciato nel concreto un appello di mobilitazione e di sciopero rivolto alle operaie e agli operai della Cantarelli, solidarizzando con loro nei momenti più difficili per la difesa incondizionata del posto di lavoro senza compromessi, è stato il Partito Comunista dei Lavoratori.
Per quanto riguarda il PRC, gli errori politici commessi nel corso degli anni dai suoi dirigenti nazionali non sono ne sporadici ne occasionali, ma fanno parte di un progetto politico ben definito da tempo, “il riformismo”.
A questa deriva si oppone il PCL, che si presenta ovunque sostenendo un progetto politico marxista rivoluzionario, di alternativa di classe e di potere.
A differenza del PRC, che si pone dal versante delle ragioni sociali dei lavoratori cercando di polarizzare il maggior consenso politico, che immancabilmente viene usato dai suoi dirigenti nazionali in una prospettiva di governo in alleanza elettorale con il PD, il PCL, si pone realmente dal versante delle ragioni sociali dei lavoratori nella prospettiva di un governo dei lavoratori per i lavoratori.