In alcuni organi di stampa, negli ultimi giorni, il mio nome è stato inserito tra coloro che, in questa campagna elettorale per le primarie del centro sinistra, sostengono Matteo Renzi. Non ho rilasciato dichiarazioni in questo senso e chi l’ha scritto ha, evidentemente, visto in quello che è il mio modo di fare politica e di rivestire il ruolo di sindaco delle analogie con Renzi, o magari solo per l’età. L’avvicinamento, intendiamoci, non mi dispiace affatto, ritengo giuste molte delle cose che il Sindaco di Firenze dice a proposito della situazione politica del nostro Paese, come per esempio che se il Movimento 5 stelle riscuote tanto consenso è per colpa della cattiva politica che non fa correttamente il suo mestiere, così come che un rinnovamento dei Parlamentari non è più rinviabile.
Sono poi in disaccordo con lui rispetto al fatto che mi pare parli bene e giustamente di trasparenza ma nei fatti ci siano alcune ombre sui finanziamenti ricevuti, su spese da lui sostenute quando era in provincia e su diverse assunzioni. Onestamente, però non essendo cittadino di Firenze, qualsiasi giudizio sul suo operato, che conosco solo grazie ad una sovra esposizione mediatica a cui Renzi, di certo, si presta volentieri, sarebbe quanto meno impreciso.
Non posso essere iscritto tra i sostenitori di Renzi, così come di Bersani o di qualunque altro per il semplice motivo che non andrò a votare domenica per le primarie.
Questa scelta personale, molto sofferta, è dovuta al fatto che, come ho dichiarato più volte, ritengo che avere deciso di svolgere le primarie, in assenza di un vero dibattito democratico tra gli iscritti (leggasi Congresso), unito ad una legge elettorale ancora da scrivere, rendano questa disputa, per me, molto discutibile. Pur essendo un convinto sostenitore delle primarie come momento di apertura alla società e di partecipazione, sono altrettanto convinto che devono essere svolte a conclusione di un percorso politico e di dibattito tra gli iscritti e non in assenza di esso.
Oltre a questo, abbiamo visto in queste ultime settimane la nascita di comitati elettorali capeggiati da persone che hanno deciso di utilizzare questa fase per risalire sul carro, magari anche non del vincitore, per piccole e strumentali rivalse politiche localistiche. Questo per me è inaccettabile. Avevo chiesto pubblicamente a coloro che sono i portavoce ufficiali dei comitati ed in privato a quelli di Renzi di disconoscere quei comitati poiché sono certo che alla fine non porteranno un solo voto in più al PD nelle vere elezioni politiche del prossimo marzo, anzi.
Detto questo, faccio, comunque, i più sinceri auguri di buon lavoro ai tanti militanti che, domenica ai seggi ed in queste settimane a ricevere le iscrizioni, stanno dando dimostrazione di quanto sia grande ed operoso il popolo del PD. Sarò nuovamente tra di loro e con loro, subito dopo le primarie, per dare a questo nostro Paese un Governo Riformista ed una rappresentanza parlamentare che risponda, questa volta si, al territorio.
Maurizio Seri.