E’ arrivato il momento di agire, non si può più aspettare, la crisi economica ci sta lentamente ma inesorabilmente distruggendo. Cortona deve reagire. Imprenditoria privata e Comune devono fare sistema. Gli imprenditori devono tornare a produrre e commercializzare i prodotti locali e il Comune deve favorire e sostenere le proprie imprese. Come ? Prima di tutto difendendo il marchio-Cortona, quello che nel mondo imprenditoriale viene chiamato “brand”, cioè quel valore aggiunto che i consumatori percepiscono e associano a determinati prodotti.
Il marchio Cortona non deve essere solo sinonimo di qualità ma deve evocare bellezza, storia, arte, cultura, mito. Dobbiamo esportare in tutto il mondo i nostri prodotti perché Cortona è conosciuta in tutto il mondo. Il lavoro da svolgere in difesa e in valorizzazione del “Made in Cortona Toscany” è enorme. I turisti che scelgono Cortona per le loro vacanze devono diventare ambasciatori dei nostri prodotti , ecco perché l’immagine della nostra città gioca un ruolo fondamentale. Cortona deve diventare sinonimo di cortesia, ospitalità, pulizia, organizzazione, efficienza e sicurezza. Dobbiamo rilanciare agricoltura e zootecnia con uno sguardo al passato, alle nostre tradizioni, alla nostra storia ma in chiave totalmente moderna sfruttando tutta la migliore tecnologia in tema di abbassamento di costi di produzione, di commercializzazione e residui inquinanti. In un territorio vasto come il nostro i presupposti, perché questo progetto si possa realizzare, ci sono tutti. Si tratta di perfezionare gli strumenti urbanistici esistenti in chiave di una realistica crescita del territorio. Attrarre finanziamenti su progetti credibili,che hanno piani industriali solidi, che stanno in piedi e soprattutto di lungo periodo che si strutturano e resistono alla concorrenza. L’amministrazione comunale deve farsi carico di realizzare un tavolo di concertazione tra le varie associazioni di categoria e di una vera e propria cabina di regia. In gioco non c’è poi molto…solo il futuro dei nostri figli.
Teodoro Manfreda