”L’ipotesi di una macroarea della Toscana del Sud è da guardare con attenzione, senza difese corporative ma nella consapevolezza che tutto il sistema degli Enti locali richiede di essere riformato nell’interesse dei cittadini e delle imprese”.
Così Lucia Tanti, capogruppo del PdL in Consiglio provinciale e candidato presidente alle elezioni del 2009, in merito alle sorti della Provincia di Arezzo.
“Da tempo diciamo che serve una rivoluzione complessiva e non improvvisata, ed il Governo Berlusconi l’aveva ben impostata. Tutto il sistema va semplificato perché così com’è costa troppo e produce poco. Se vogliamo rispondere all’antipolitica delle stupidaggini come quelle dei grillini serve coraggio e serve anche dimostrare ai cittadini che siamo disposti a guardare lontano mettendo anche in discussione posizioni acquisite. Una grande provincia della Toscana del Sud potrebbe essere una grande occasione e dobbiamo prenderla sul serio senza timori, senza campanilismi, senza retropensieri, senza difese d’ufficio che servono a poco e a pochi. Da tempo lo diciamo e lo ribadisco: il gruppo del PdL in Provincia non ha paura di nessun cambiamento quando questo è fatto nell’interesse del territorio e dei cittadini”, prosegue Tanti.
“Non chiudiamoci a riccio difendendo l’indifendibile, ma apriamo le porte alla discussione con i cittadini, con le imprese, con tutto il mondo produttivo. Le Province non vanno criminalizzate in senso assoluto ma è un dato di fatto che sono troppe – alcune troppo piccole – , non raramente centri di spreco e spese improduttive; la moltiplicazione dei centri decisionali non aiuta e la nostra Provincia lo dimostra. Piccolo in politica non è bello, piccolo è piccolo e certo faremo di più e meglio gli interessi dell’aretinità, sapremo essere più forti sindacalisti del nostro territorio se sapremo metterci in un percorso capace di rilanciare verso il futuro. Ciò che va salvaguardato è il rapporto tra eletti ed elettori, il ruolo fondamentale delle assemblee elettive non mortificandone la natura, e penso anch’io che sarebbe meglio lasciare l’elezione diretta perché gli enti di secondo livello sono una reduplicazione delle vecchie Comunità montane. Per il resto che sia pure ‘rivoluzione’: taglio delle Province, Comuni Unici – invito personalmente a dire sì al Comune Unico del Casentino – macroregioni e ovviamente meno Parlamentari e possibilmente che siano giovani senza sciocchi giovanilismi, capaci e radicati nel territorio. L’antipolitica si vince con la buona politica e la buona politica passa dall’umiltà di stare tra la gente e dal coraggio di fare scelte forti al di là della nostre singole posizioni. Il Gruppo del PdL non si tirerà indietro: è vietato avere nostalgie, è obbligo mettere la nostra Provincia in un trampolino di lancio”, conclude Tanti.
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