M5S, presentata mozione su ‘Rimborso quote Depurazione 2003-2008’

                                                                         AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
                                                                         AL SINDACO DI

OGGETTO: MOZIONE PER I RIMBORSI AUTOMATICI DELLE SOMME INDEBITAMENTE PAGATE DAGLIUTENTI DI NUOVE ACQUE PER IL SERVIZIO DI DEPURAZIONE NON EFFETTUATO.

PREMESSO CHE

con la sentenza n. 335 del 2008 la Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art.14, comma1, della legge n.36 del 1994, nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caos in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”, nonché la illegittimità costituzionale dell’art.155, comma1, primo periodo, del D.L.vo n. 152 del 2006, nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione funzionanti o questi siano temporaneamente inattivi”.

l’art. 8-sexies, comma 2 della legge n. 13 del 2009 dichiara che “In attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 335 del 2008, i gestori del servizio idrico integrato provvedono anche in forma rateizzata, entro il termine massimo di cinque anni, a decorrere dal 1° ottobre 2009, alla restituzione della quota di tariffa non dovuta riferita all’esercizio del servizio di depurazione” e non prevede l’obbligo della richiesta da parte dell’utente.
Nuove Acque S.p.A. è quindi tenuta a rimborsare quanto indebitamente percepito a tale titolo a tutti gli utenti che ne abbiano il diritto.
Approvando all’unanimità la mozione n.418 del 2012 Il Consiglio Regionale della Toscana ha impegnato la Giunta Regionale “ad intervenire sull’Autorità Idrica affinché siano stabilite uguali condizioni e modalità di rimborso, non penalizzanti per i cittadini, e affinché sia modificata la procedura di rimborso, sostituendo al rimborso a seguito di domanda, il rimborso diretto a tutti gli aventi diritto”.

CONSIDERATO CHE
Già da febbraio 2009 sia AATO4, sia Nuove Acque S.p.A., si erano pubblicamente espressi in maniera tale da diffondere tra i cittadini la convinzione che chi ne aveva diritto avrebbe automaticamente ricevuto i rimborsi delle indebite quote pagate fino al 2008. In particolare l’allora Presidente di Nuove Acque SpA, Dott. Paolo Ricci, dopo che all’azienda erano già pervenute le prime 7.000 istanze di rimborso, ebbe a dichiarare alla stampa locale che era superfluo l’invio di lettere e di raccomandate e che si trattava di una procedura che finiva solo per pesare sulle tasche degli utenti , che non avevano bisogno di avanzare richieste, che il meccanismo sarebbe stato automatico.
CONSTATATO
che Nuove Acque non ha ancora provveduto a rimborsare a tutti gli utenti gli oneri indebitamente riscossi;
che attualmente l’Azienda sostiene che il termine utile per presentare la richiesta di rimborso da parte degli aventi diritto era già scaduto il 15 ottobre 2013;
che tale termine è stato decretato il 10 giugno 2014 con il provvedimento n. 32 del Direttore Generale dell’Autorità Idrica Toscana ;
che differentemente dal nostro, in altri ATO Toscani il termine ultimo utile per la presentazione delle domande di rimborso è stabilito essere il giorno 30 settembre 2014 e questa scadenza viene opportunamente evidenziata in tutte le fatture inviate dal gestore ,per tempo, agli utenti.

SI CHIEDE AL SINDACO E ALLA GIUNTA

1) di intervenire presso la Giunta Regionale e l’Autorità Idrica Toscana affinché venga tutelato il diritto dei cittadini di essere rimborsati delle somme indebitamente versate, attraverso modalità semplificate di restituzione ovvero con la restituzione diretta di quanto dovuto, senza necessità di fare domanda.
2) Nel caso in cui non sia ottenuta adeguata e soddisfacente risposta dalla Giunta Regionale e dall’Autorità Idrica Toscana , di predisporre le azioni necessarie ad affiancare il Comitato Acqua Pubblica di Arezzo nel ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento del decreto DG AIT n. 32del 10 giugno 2014.

Il consigliere M5S

Scorcucchi Matteo