Lo avevamo detto. Finalmente i nodi stanno arrivando al pettine. Nella seduta consiliare del 26 Settembre il Sindaco, dopo aver negato, per mesi, irregolarità contabili e gestionali, ha dovuto ammettere che siamo in presenza di debiti fuori bilancio o all’obbligo di recuperare somme indebitamente corrisposte a numerosi cittadini. Comunque la pessima figura, sia politica che di cattiva amministrazione non è più evitabile. A dire il vero un fiacco tentativo di gettare la responsabilità sulla minoranza e sul governo c’è stato, ma la ferma e documentata risposta dei consiglieri di centro-destra ha inchiodato sindaco e maggioranza alle proprie colpe.
Così come è stato stigmatizzato il voler far passare il principio che agire illegalmente si può se ciò è finalizzato a dare qualche vantaggio, (che poi si concretizza in voti), ad alcuni privilegiati. Evidentemente il recentissimo scandalo di Castiglion Fiorentino non ha insegnato niente. Tutta la questione è già nelle mani di Prefettura e Corte dei conti per cui non resta che attendere e sperare che, quanto prima, si metta la parola fine a questa brutta vicenda.
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In risposta al comunicato PDL, ripresento il testo da me scritto in data 15 giugno 2011.
Scrivo questo commento, come si suol dire, a caldo, subito dopo aver letto il comunicato del gruppo consiliare di centrodestra di Lucignano. Mi scuso, quindi, per l'eventuale non sufficiente chiarezza che può verificarsi quando si scrive un comunicato che in poche righe deve fornire elementi di risposta importanti. Inizio con il dire che se c'è una cosa di cui vado fiero, dell'Amministrazione Comunale che mi onoro di rappresentare, è di avere introdotto una regola, spero condivisa, che i tributi comunali si devono pagare e chi non lo fa deve essere individuato, allo stesso tempo chi detiene o vanta dei crediti verso il Comune è giusto che ne riceva il compenso.
E' da questa semplice regola che nasce tutto il resto poichè l'Amministrazione Comunale di Lucignano come la maggior parte dei Comuni d'Italia negli anni '60/'70 fino a metà degli '80 quando doveva realizzare infrastrutture pubbliche, soprattutto strade, realizzava l'opera e non chiudeva la pratica di esproprio. Oggi questo, fortunatamente, non è più possibile ma a quei tempi era pratica consolidata.
Qual'è la nostra responsabilità politica in tutto questo? Quella di esserci fatto carico di risolvere questa annosa situazione, come preciso impegno elettorale da assolvere in questa legislatura. Come abbiamo agito nel concreto? Prima di tutto, logicamente, effettuando tutti i frazionamenti; subito dopo iniziando a saldare finanziariamente gli espropri partendo dai più vecchi in ordine cronologico. Dovevamo riconoscere prima, per una corretta procedura contabile, questi debiti fuori bilancio invece che adesso? Se abbiamo arrecato noi dei danni ai cittadini Lucignanesi ce ne prendiamo, come sempre, tutte le responsabilità. Noi credevamo e crediamo ancora oggi che la cosa concreta era trovare le risorse ed i modi per onorare il nostro impegno con loro. Sappiamo anche che c'è chi guarda più allo stile che alla sostanza, ed in questo io per primo forse difetto troppo a favore della sostanza.
Per tutto questo convocherò questa mattina una conferenza dei Capigruppo per sabato prossimo, con la presenza del Segretario Comunale, per dibattere sulla questione, sereno di aver sempre operato per il bene della Comunità Lucignanese, nella piena consapevolezza, questa è la vera questione ed il dramma per tanti amministratori seri che si sono messi a disposizione con passione ed impegno, delle gravi difficoltà in cui versano gli enti locali e Lucignano in particolare per la drammatica crisi economica che sta minando alla base il ruolo chiave del Comune quale ente primario a sostegno delle persone e dello sviluppo del territorio.
Grazie per lo spazio che mi sarà concesso.
Cordialmente,
Maurizio Seri
non so cosa dire, se non sbaglio il commento è lo stesso di alcuni mesi fa. La situazione è chiara e non lascia più spazio a chiacchiere vuote di contenuto. Di concreto c'è che il Sindaco Seri non smentisce una virgola del manifesto affisso in bacheca.