Gentilissima Erica, ho letto con attenzione il suo appello ai parlamentari aretini e in questi tre giorni ho cercato una strada efficace per muovermi e cercare di portare all’attenzione del Parlamento la situazione che mi segnala. Le posso dire che il 4 giugno scorso è stata approvata all’unanimità dalla Camera dei deputati una mozione che impegna il Governo, tra le altre cose, a ripristinare il Fondo contro la violenza sulle donne, istituito con la legge finanziaria per il 2008, finalizzato alla prevenzione, all’informazione, alla sensibilizzazione nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne, nonch é al sostegno dei centri antiviolenza e delle case-rifugio definendo linee guida per la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Lo scopo è, ovviamente, quello di arrivare ad un’equa presenza di tale rete su tutto il territorio nazionale ed a un monitoraggio costante delle azioni, anche al fine di prevenire la violenza, non soltanto di “risolverla”. Purtroppo, al momento e come appunto mi segnala, la realtà è differente da quanto si auspica, e gli impegni presi con questa mozione così come in altri atti analoghi presentati nella scorsa legislatura, restano puntualmente disattesi. Molti enti locali, infatti, non riescono a trovare i fondi necessari per aprire dei centri anti violenza, o semplicemente degli sportelli ai quali una donna può rivolgersi per chiedere un sostegno, o ancora a mettere in piedi una casa in cui accogliere le donne che vogliono fuggire dalla violenza. I fondi destinati agli enti locali sono sempre meno e mi rendo conto della difficoltà di far fronte ad una situazione che, al contrario, richiederebbe il 100% di attenzione e impegno, poiché la violenza sulle donne, non solo fisica, è più diffusa di quanto emerga.
Verificherò con gli strumenti in mio possesso lo stato dell’adempimento degli impegni che il Governo ha sottoscritto con la mozione che le ho segnalato e solleciterò in Aula il caso dell’aretino, per spronare ulteriormente il Governo all’azione su questo importante impegno preso a tutela delle donne e del loro diritto alla dignità.
La invito, comunque, a continuare segnalarmi qualunque criticità riscontrata nel suo comune su casi analoghi, così che io possa continuare la mia attività di sollecito al Governo.
Chiara Gagnarli
Portavoce M5S Camera dei Deputati