L’ozio è il padre dei vizi, sosteneva Catone. Ed evidentemente deve essere l’eccesso di tempo libero che porta i dirigenti del PD castiglionese a tirar fuori la massa insulsa di farneticazioni e menzogne che inquina il dibattito politico nella nostra città. E se l’Amministrazione comunale giustamente ignora questo stillicidio di baggianate, noi di Libera Castiglioni non possiamo esimerci dal rispondere, perché non può e non deve farla franca chi ha un’unica vocazione: la provocazione, l’insulto, la calunnia.
E così, a proposito della riapertura del Teatro comunale, ottenuta solo a seguito di notevoli sforzi e sacrifici, non potendo criticare nel merito un affidamento in gestione che da’ credibilità e lustro all’intera comunità castiglionese, anche grazie alla nomina come Direttore Artistico di quello straordinario attore e regista che risponde al nome di Alessandro Benvenuti, si vuole far credere che l’Amministrazione Agnelli abbia speso decine di migliaia di euro solo per mettere a posto le carte.
A parte il fatto che quelle sono carte essenziali ed indispensabili (Certificato di Prevenzione Incendi ed agibilità), come ben sa chiunque guidi un’azienda, va sottolineato che la grande maggioranza delle spese sostenute è stata destinata ad operazioni concrete e strutturali, indispensabili ai fini dell’ottenimento di tali certificazioni.
Si parla per esempio della sistemazione dei solai, del ripristino di vari elementi dell’impianto antincendio presenti ma ormai danneggiati, di tutta una serie di opere di completamento che non potevano essere ulteriormente rimandate.
E tali interventi non sono stati volontari e facoltativi, ma esplicitamente prescritti dalla Commissione Pubblico Spettacolo e quindi da Vigili del Fuoco ed ASL.
Per non parlare degli interventi compiuti già in precedenza su input del Commissario Guarino, tra cui, per esempio, l’acquisto di una centrale antincendio da oltre 30.000 euro.
Evidentemente le condizioni in cui il teatro era stato lasciato dalle precedenti giunte erano così disastrose e pericolose che una serie di enti pubblici terzi le ha giudicate non più sostenibili.
Saremmo curiosi di sapere, pertanto, che cosa intende la direzione del PD quando parla di una situazione “per nulla rischiosa per l’incolumità di chicchessia”. Forse questi signori hanno delle competenze e delle conoscenze superiori a chi si occupa di tali temi per mestiere?
Un po’ come quando volevano insegnare all’Agenzia delle Entrate la lettura dei bilanci ed i principi di una contabilità che alla fine è risultata fin troppo creativa.
A proposito, non ce la fate proprio a scrivere la parola “dissesto”, vero? Ci girate intorno, usate dei sinonimi (stavolta parlate di disavanzo economico), ma di assumervi le responsabilità (politiche e non solo) di quello sfacelo proprio non se ne parla.
Bene, crogiolatevi nelle vostra saccenza, in questo autoriferito complesso di superiorità che, fidatevi, è molto mal riposto.
Noi abbiamo un Comune da ricostruire ed un popolo da riportare ai livelli che gli dovrebbero sempre competere, da cui solo per colpa della vostra sciagurata gestione si è dovuto temporaneamente discostare.
Voi continuate pure a cavillare sul significato di una parola o di un gesto: sempre meglio che lavorare, no?
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