Gentilissimo Sig. Sindaco, dal 1989 ci troviamo “coinvolti” in tristi storie di scempi archeologici, di lottizzazioni illegittime, di furbe manovre che coinvolsero l’area dei cosiddetti Vivai di Camucia. Tutti sapevano, anche ufficialmente, che l’area conteneva nel suo sottosuolo resti imponenti di un edificio pubblico a carattere sacro (tempio) di età etrusca, ma nel 1991 partirono i lavori per la costruzione di un grande stabile e prima che intervenissero le autorità furono distrutti e portati in discarica ben 5.500 metri cubi di materiali archeologici. Fermo lavori, polemiche, processi, condanne …
Ma Camucia e Cortona hanno perduto per sempre una testimonianza irripetibile del loro passato. Qualche cosa di analogo era accaduto nel 1989 a monte della Statale, accanto ad un supermercato. A fine anni ’90 fu data l’autorizzazione a costruire un nuovo complesso abitativo-commerciale di fronte alla USL. Si disse, evitiamo che si ripetano simili sciagure. Fu così deciso di intervenire a priori con saggi mirati per individuare eventuali resti archeologici nella fascia contigua alla SS 71, sui due lati di questa per un’ampiezza di 500 metri.
Nonostante ciò, nei primi anni del nuovo millennio l’area ex Consorzio agrario ed a fianco di via Capitini è stata quasi interamente edificata. I lavori sono stati preceduti da un’attenta analisi, nuove attenzioni e nuove più corrette procedure che però non hanno impedito di sotterrare sotto il cemento o l’asfalto un sito archeologico che poteva avere una notevole importanza per Camucia e per tutto il territorio sotto il profilo culturale e turistico.
Ora vediamo che l’ultimo piccolo spazio all’interno dell’area archeologica, all’incrocio fra via Capitini con via Gramsci, viene destinato alla costruzione di un centro direzionale. I lavori sono già iniziati.
Sappiamo, inoltre, che sono in corso procedure per far costruire un nuovo supermercato di fianco all’ex campo sportivo “La maialina”.
Si richiede che ognuno si assuma fino in fondo le proprie responsabilità e faccia quanto è in suo dovere per evitare di distruggere altri importanti “tasselli” del nostro grande passato e per dare “finalmente” a Camucia una concreta testimonianza della sua storia millenaria.
Si allega alla presenta una cartina con indicate le aree già oggetto di importantissimi ritrovamenti e la centralità delle aree in questione.
Enzo Moretti – Santino Gallorini