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Lettera aperta al Presidente della Regione Toscana sulla fecondazione eterologa

Eg. Sig. Presidente, abbiamo appreso dai media (http://www.lanazione.it/arezzo/fecondazione-eterologa-qui-iprimi-casi-di-gravidanza-centinaia-di-richieste-al-centro-di-cortona-1.507447 ; http://www.gonews.it/2014/12/18/fecondazione-eterologa-prime-due-donne-in-attesa/) che a Cortona, presso l’Ospedale “Santa Margherita”, si è proceduto alla fecondazione di due donne tramite la tecnica dell’inseminazione eterologa di II livello, primi casi in Toscana, com’è stato trionfalmente sottolineato.

Il coro dei media e dei politici, infatti, ha osannato l’evento attribuendone il “primato” alla Toscana, regione perennemente e tristemente avanguardista sui temi di bioetica, evitando accuratamente di far intervenire nel dibattito anche coloro che considerano questa pratica, certamente comune nella pratica veterinaria, pericolosa, lesiva della dignità della persona e indegna del genere umano. Vogliamo farle sapere che c’è una parte – non trascurabile – di quella Toscana che Lei ha il mandato di rappresentare che eleva la sua protesta avverso gli attori di tale pratica e le voci osannanti che non soltanto la giustificano ma addirittura la incentivano coi denari pubblici. Come ricorderà, l’art. 3 della Convenzione dell’O.N.U. sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata dal Presidente della Repubblica con la L. 176/1991 (http://www.camera.it/_bicamerali/leg14/infanzia/leggi/Legge%20176%20del%201991.htm), stabilisce che in tutte le decisioni di competenza delle istituzioni pubbliche che riguardino il bambino, il superiore interesse di quest’ultimo deve essere sempre preminente. Noi crediamo che quando si decide di far nascere orfano un bambino, o che debba essere adottato prima ancora della nascita, o che possa finire in una famiglia omogenitoriale precludendogli la possibilità di avere un padre e una madre certi e riconosciuti, il superiore interesse del bambino sia stato ampiamente e gravemente prevaricato. Signor Presidente, con questa lettera vorremmo significarle il nostro dissenso e contemporaneamente risvegliare le molte coscienze assopite; soprattutto, però, vorremmo che la politica riflettesse sulla strada che sta imboccando mentre incentiva tali pratiche, valutandone seriamente le conseguenze e le inevitabili sofferenze, individuali e sociali, alle quali perentoriamente conducono. Vorremmo, inoltre, che i donatori di gameti, specialmente coloro che si rivolgono al nosocomio di Cortona, prendessero coscienza che questa pratica – per nulla equivalente alla donazione d’organo – significa in ultima analisi abbandonare una parte di sé destinata alla generazione di un figlio che verrà privato del diritto fondamentale di conoscere il proprio genitore biologico. Vogliamo ricordarle, signor Presidente, che l’ “Ospedale degli infermi” venne fondato a Cortona da Santa Margherita, con i nobili ideali di assistenza ai più deboli e a coloro che venivano misconosciuti dai corpi sociali e dalla rappresentanza politica. Noi non vogliamo che questa mirabile istituzione divenga una fabbrica di orfani adottati, esseri deboli confezionati per soddisfare il desiderio dei più forti. Non era questa l’intenzione della fondatrice, e sicuramente non è questa la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini che, se solo venissero correttamente informati in merito alla pratica della fecondazione eterologa, non esiterebbero ad un profondo dissenso.Vogliamo ricordarle, in ultimo, che la Regione Toscana sotto il suo mandato ha tolto fondi alla sanità pubblica destinandoli alla fecondazione eterologa, con notevole aggravio dei costi per le legittime esigenze di salute degli ammalati; come saprà esiste il diritto alla salute ma non quello di avere, ad ogni costo, un figlio seppur legittimamente desiderato. Ci riserviamo pertanto, Presidente, il diritto (che sentiamo come un dovere) di svolgere azioni di resistenza civile che richiamino l’attenzione dell’opinione pubblica e della rappresentanza politica su questi temi che riteniamo fondamentali per la tenuta della società civile. Come una costruzione senza solide basi prima o poi è destinata al crollo, così una società, se non è fondata su principi solidi (e i temi etici sono fondamentali) è destinata nel tempo ad implodere; noi abbiamo a cuore il futuro dei nostri figli, dei nostri bambini e della Toscana, e non possiamo tacere di fronte alle gravi responsabilità che la Sua Amministrazione ha deciso di assumersi.

Cordiali saluti, La Manif Pour Tous Arezzo https://www.facebook.com/pages/La-Manif-Pour-Tous-Arezzo/1429083140669480 arezzovaldichiana@lamanifpourtous.it lmpt@google.com

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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