Voi sapete che il nostro sistema democratico ha delle regole e che quelle regole, anche se a volte non ci piacciono, devono essere rispettate. La prima regola è che in ogni competizione elettorale chi prende più voti vince e governa e chi ne prende meno va all’opposizione, anche se la differenza di voti è minima. Così è successo a Castiglioni, dove Bittoni con i voti ha superato gli altri cinque candidati. Bittoni sostenuto dal PD è pertanto democraticamente al governo, nonostante il PD abbia portato in diciotto ininterrotti anni i tredicimila abitanti del paese al fallimento.
Sarebbe stato giusto, ma così non è stato, che gli effetti del fallimento fossero risarciti fino all’ultimo centesimo dagli amministratori del PD o dai loro elettori che incuranti della situazione che si stava profilando hanno continuato, per ben due volte, a rivotarli alla faccia della palese rovina del paese. Ma non c’è niente da fare la regola della democrazia è questa e va rispettata.
La seconda regola è quella della giustizia. Chi commette degli illeciti viene giudicato da organi dello Stato: magistratura ordinaria e se pubblico ufficiale magistratura contabile. Tutte le magistrature hanno delle regole ma soprattutto hanno dei tempi che a volte, come nel caso della magistratura ordinaria, sono talmente lunghi che incontrano l’istituto della prescrizione.
La magistratura contabile inoltre, una volta terminata la procedura, può condannare il funzionario o il politico a risarcire i danni prodotti all’erario ma non trovare beni su cui rivalersi perché inesistenti o abilmente sottratti alla procedura. Ma non c’è niente da fare la regola della giustizia è questa e va rispettata.
La terza regola della democrazia è la possibilità data alle opposizioni di manifestare il dissenso, anche aspramente sempre e ovunque.
Le opposizioni però, come nel caso del nostro Comune, hanno non tanto il diritto quanto il dovere di urlare la verità e urlare la sete di giustizia più forte che da altre parti. Io l’ho sempre fatto e continuerò a farlo. E’ una regola democratica e pretenderemo sempre che venga rispettata.
Tuttavia devo dirvi che, tra una regola e l’altra, la giustizia sostanziale non sempre vince, anzi spesso non si fa vedere neanche con il lumicino.
In conclusione ho il timore, che con il trascorrere del tempo si fa sempre più fondato, che a pagare l’intero costo del fallimento siano i cittadini castiglionesi e le loro famiglie, compresi purtroppo, i novecentosessantatre amici che hanno votato Senza Partiti, ripudiando apertamente e senza mezzi termini quel maledetto sistema di governo.
Avv. Domenico Nucci
Capogruppo Consiglio Comunale
Senza Partiti
[.noresp.]
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E' un timore che comincia a serpeggiare inchiunque abbia un po' di buonsenso. Concordo