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Lega Nord sul museo della civiltà contadina di Fratticciola

La Val di Chiana è una terra orgogliosamente contadina: non può esserci divisione politica sulla necessità di uno sforzo comune per tutelare le nostre origini e salvaguardare la nostra cultura rurale.
Recentemente si è svolto a Fratticciola un incontro-dibattito con la partecipazione del sindaco sul presente e le prospettive future del Museo della Civiltà Contadina: noi de la Lega abbiamo colto quest’opportunità per visitare il museo e riflettere sul tema in discussione.

Abbiamo trovato un piccolo museo, ancora in formazione, ma ben curato dall’Associazione Il Carro, con tutti i materiali schedati scrupolosamente.

Favorevoli alla concezione di museo diffuso nel territorio, apprezziamo il fatto che il Museo della Civiltà Contadina abbia la sua sede a Fratticciola, i cui abitanti partecipano con entusiasmo e passione a tutte le iniziative che riguardano il museo, organizzando ogni anno nel mese di ottobre la Mostra del Carro Agricolo.

Nel tempo si è stabilito un proficuo rapporto tra il museo e l’I.S.I.S. “A. Vegni” di Centoia: nel recente incontro i maturandi delle Capezzine hanno presentato tre progetti per la progettazione e la realizzazione dell’area verde pertinente al museo.

Noi de la Lega auspichiamo che la nostra amministrazione compia ogni sforzo per valorizzare e pubblicizzare il Museo della Civiltà Contadina, che, in realtà, appare fino a questo momento come un’entità avulsa rispetto al quadro delle iniziative culturali del centro storico.

Non è sufficiente consentire la visita gratuita del museo il sabato e la domenica nel periodo estivo se nessuno informa adeguatamente i turisti dell’esistenza di questo museo in una piccola frazione dell’esteso territorio cortonese. Un piccolo segnale concreto potrebbe essere il rilascio di un biglietto per la visita gratuita del Museo della Civiltà Contadina a tutti i visitatori del MAEC. Sarebbe opportuno inserire nel programma dell’estate cortonese iniziative di vario genere (incontri, serate tematiche, spettacoli di teatro locale, lettura di poesie in dialetto) che richiamino al tema della cultura rurale del nostro territorio e quindi all’esistenza del museo di Fratticciola. Lo stesso Toscan Sun Festival potrebbe costituire l’occasione migliore per esaltare le nostre origini contadine che, insieme alla bellezza di Cortona e della sua campagna, hanno incantato Frances Mayes e l’hanno ispirata a scrivere il famoso romanzo.

I nostri amministratori tendono invece a sottovalutare il museo di Fratticciola: in occasione dell’ultimo incontro il sindaco si è limitato a frasi di circostanza e a denunciare la attuale impossibilità di reperire fondi per realizzare il progetto presentato dagli studenti del Vegni. Ci permettiamo di osservare, esaminando il bilancio per il 2010, che il nostro Comune è ancora lontano dal perseguire l’obiettivo di razionalizzare la spesa e che valorizzare il patrimonio storico della collettività è uno dei principali doveri di qualsiasi amministrazione.

Il Museo della Civiltà Contadina non è un museo di importanza minore ma potrebbe diventare, arricchendolo di nuovi materiali e con la necessaria pubblicizzazione, custode e testimone per le generazioni future della storia più nobile: il duro lavoro agricolo, gli immensi sacrifici ma anche l’amore e il grande rispetto per la terra dei nostri avi.

Noi de la Lega lotteremo con tutte le nostre forze per impedire che questa storia possa essere cancellata da una globalizzazione selvaggia che, per massimizzare il profitto, tende a eliminare le diversità dei popoli e a sfruttare indiscriminatamente l’ambiente

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • la vostra lotta è importantissima per evitare che si perdano i collegamenti con una realtà, che fa parte della nostra crescita e che ci fa ritrovare la nostra identità con l'ambiente, che stiamo perdendo sotto la cappa asfisciante del virtuale, del digitale e del simulato, che ci allontana e che ci priva altresì della possibilità di documentarci utilizzando iniziative concrete e capaci di riattivare gli scambi sociali, specie tra i giovani.

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Michele Lupetti

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