{rokbox title=| :: |}images/leganordtoscana.jpg{/rokbox}Al nostro articolo: “La Lega in difesa del vino e dell’olio cortonesi”, Nevio Polezzi, capogruppo del PD nel Consiglio Comunale di Cortona, ha replicato con un intervento che ha trovato a sua volta pubblicazione in questo giornale on line. Lo ringraziamo per l’attenzione nei nostri confronti ed apprezziamo il tono moderato del suo articolo.
Polezzi ci accusa di non avere buona memoria: noi non pensiamo invece di essere smemorati ed infatti ricordiamo bene che, al di là delle frasi e dell’atteggiamento di propaganda di certa sinistra, la Lega è l’unica forza politica che si è battuta e si batte concretamente contro gli effetti, nefasti per la nostra economia, della globalizzazione, proponendo l’introduzione di una politica protezionistica per tutelare i prodotti italiani dalla concorrenza di quei paesi (come la Cina) dove i minori costi di produzione si devono allo sfruttamento del lavoro e alla mancata osservanza delle più elementari norme igieniche. Siamo convinti che l’imposizione di dazi doganali sia l’unico provvedimento da adottare per rendere di nuovo l’agricoltura italiana un’attività remunerativa. Solo così si eviterebbe l’invasione nel nostro mercato nazionale di prodotti agricoli provenienti da altri paesi fuori della CE (in particolare dell’area mediterranea) che, avvantaggiati dalla svalutazione della loro moneta nei confronti dell’euro e per i minori costi di produzione, esportano prodotti di minore qualità ma a un prezzo così basso da sbaragliare la concorrenza dei nostri agricoltori. Una politica protezionistica avrebbe inoltre ostacolato l’ingresso nel nostro mercato di carne estera, soprattutto dall’Europa dell’Est, che ha dimezzato i guadagni dei nostri allevatori, molti dei quali sono stati costretti a chiudere le loro stalle. Su questi argomenti sarebbe bello un confronto con la sinistra locale: ricordiamo che Romano Prodi, quando era Presidente del Consiglio, affermò pubblicamente che la globalizzazione sarebbe stata una straordinaria opportunità di arricchimento per il nostro Paese.
Riteniamo strumentali e poco documentate le dichiarazioni per cui la Lega si sarebbe preoccupata solo di non far pagare le multe comminate agli allevatori padani per non aver rispettato le quote latte. A parte che, in linea di principio, ci sembrano assurde le multe per eccessiva produzione di latte quando in Padania si importa, senza che ve ne sia bisogno, latte da altri paesi comunitari e non, l’argomento è generalmente utilizzato senza avere consapevolezza della natura del problema: Luca Zaia, quando era ministro dell’Agricoltura, aveva iniziato un’indagine che dimostra come i calcoli delle multe siano sbagliati. Per questo la Lega ha chiesto che le multe siano semplicemente congelate in attesa degli opportuni chiarimenti.
L’operato del ministro leghista è stato largamente apprezzato: ricordiamo per esempio il decreto di stop alle coltivazioni transgeniche, cui la Lega è da sempre fortemente contraria, e ricordiamo inoltre che, sotto il ministero di Zaia, particolarmente buona è stata l’attività dell’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi, a difesa dei prodotti agroalimentari. Nella solaToscana, nell’ambito delle attività di controllo sui vini IGT, sono stati sequestrati 45.000 litri di vino toscano IGT che non trovavano nessuna giustificazione nei documenti di cantina. Altro importante risultato: sono aumentati del 300 % i controlli delle autorità preposte contro l’agro pirateria.
Senza nessun intento polemico, constatiamo amaramente che nel nostro comune moltissimi piccoli contadini cessano di coltivare la nostra bella terra. Impegnarsi per impedire l’abbandono dei campi, delle vigne, degli oliveti è la più innovativa ed autentica forma di ecologismo. Per questo abbiamo suggerito alla nostra amministrazione di indire ogni anno una gara fra i viticoltori e una fra gli olivicoltori, a cui tutti possano partecipare, per premiare (e non soltanto con una pacca sulla spalla per congratularsi della qualità del prodotto) il vino migliore e l’olio dalle più elevate qualità organolettiche. Crediamo per uno scopo così nobile non sia difficile trovare nelle pieghe del bilancio la disponibilità necessaria, anche se riconosciamo che la crisi economica internazionale ha costretto a rivedere i trasferimenti dallo Stato agli enti locali. Anche nel caso in cui le casse del comune fossero vuote si potrebbe trovare il modo di coinvolgere i privati nei progetti riguardanti la tutela delle nostre tipicità agricole: in particolare i privati che operano nel settore turistico e nella ristorazione, che sono, con i produttori, i soggetti maggiormente interessati alla diffusione nel mondo dei nostri prodotti tipici.
Con l’avvento del federalismo le cose sono destinate a cambiare e le amministrazioni capaci troveranno nei loro territori le risorse necessarie per realizzare anche i progetti più impegnativi. Federalismo significa assunzione di responsabilità nelle materie di competenza degli enti locali: ricordiamo che l’agricoltura è materia di competenza regionale. La regione Toscana deve affrontare il problema dell’abbandono dei campi, delle vigne, degli oliveti in Toscana: è inutile scaricare sempre la colpa sul governo nazionale.
L’amministrazione comunale di Cortona mena il vanto di organizzare ogni anno la Fiera del Vitellone. Purtroppo in occasione dell’ultima rassegna gli spazi espositivi sono stati imbrattati con becere scritte da parte dei cosiddetti “animalisti” che sicuramente non votano per la Lega… Riteniamo la Fiera un’iniziativa lodevole, ma ricordiamo che gli allevatori di vitelli di razza chianina, in più di una circostanza ed anche di recente, si sono lamentati di non ricevere da parte delle amministrazioni locali il dovuto sostegno.
Poco è stato fatto per tutelare e promuovere l’eccellenza agricola cortonese: l’olio extra vergine. Il nostro olio è per le sue qualità organolettiche uno dei migliori oli in Italia: eppure i nostri contadini trovano difficoltà a venderlo a sei euro al chilo. Questo succede perché i piccoli olivicoltori portano le olive al frantoio e riportano l’olio a casa in attesa di acquirenti, molto spesso senza nemmeno trovarli. Il conferimento dell’olio al Consorzio IGP non sembra aver risolto il problema. Crediamo che occorri un’importante struttura produttiva locale che dia prodotto di caratteristiche elevate e costanti. Un prodotto di questo tipo con il tempo potrebbe anche puntare alla denominazione di prodotto DOP con grande vantaggio per i produttori e quindi anche per l’ambiente e per la situazione economica generale. L’amministrazione comunale potrebbe cercare di promuovere e favorire una soluzione come quella proposta. Una volta raggiunto il risultato di un olio DOP Cortona, l’amministrazione comunale dovrebbe pubblicizzarne il marchio per favorirne la commercializzazione al migliore prezzo possibile.
Ricordiamo infine che Cortona è arrivata tardi anche per quanto riguarda la creazione di un Consorzio di tutela dei vini: auspichiamo che ora la nostra amministrazione si mostri concretamente vicina al Consorzio che, dal momento della sua costituzione, si è impegnato a sostegno del settore. Siamo contenti che sul mercato si stia affermando il Syrah di Cortona e che nel nostro comune un privato abbia creato una delle più grandi cantine in Toscana. Ci domandiamo però che fine abbia fatto il progetto di puntare, in una terra di vini rossi, sul Cortona bianco vergine Val di Chiana che tanta pubblicità aveva avuto in passato: l’idea sembrava buona al fine di caratterizzare il nostro territorio dal punto d vista enologico, ma forse è stata lasciata cadere perché da tempo non se ne parla quasi più.
La Lega eserciterà, con la necessaria solerzia, la funzione di controllo che in ogni sana democrazia è prerogativa delle forze di opposizione