Ho avuto un sussulto, stamani, quando sulla Nazione ho letto dell’inchiesta sulle maxispese della Toscana.Il QN con un forte articolo di denuncia, dati alla mano, riferisce che in Regione Toscana c’è un funzionario ogni tre dipendenti e che i 2160 dipendenti percepiscono nella stragrande maggioranza e regolarmente, un premio di produzione che complessivamente si aggira su 12 milioni di Euro annui in aggiunta agli oltre 150 che vengono corrisposti per gli stipendi.
L’articolo del quotidiano si sofferma sullo scandalo degli obiettivi, che in pratica non sarebbero altro che lavoro ordinario, camuffato appunto da obiettivi da raggiungere e pertanto da premiare.
Poi viene puntato il dito sul numero abnorme di dirigenti presenti in Regione e sui loro smisurati compensi.
Fino a qui nulla da dire se non registrare il fatto e magari attendere le probabili repliche affidate alle organizzazioni sindacali di categoria.
Invece qualcosa da dire sulla desolante circostanza del silenzio assoluto dell’articolo, sul comportamento della politica.
In un’inchiesta di questo tipo, che definisce la Regione Toscana come una cuccagna, nulla si dice sui costi della politica e in particolare sui costi dei gruppi consiliari che gravano sulle spalle dei toscani.
Nulla si dice sulla richiesta della Corte dei Conti di esibire e produrre i rendiconti di spesa di ogni partito politico presente in Consiglio Regionale rimasta a tutt’oggi inevasa nonostante le sbandierate buone intenzioni di Enrico Rossi di rendere la Regione una casa di vetro.
Nulla si dice dei ricorsi promossi dal presidente Rossi alle Magistrature Superiori allo scopo evidente di non fornire le pezze giustificative dei singoli gruppi alla Corte dei Conti.
Ma sopratutto non si dice nulla rispetto alla situazione delle altre regioni che, avendo fornito i rendiconti, hanno i loro consiglieri in gran parte alle prese con processi di fronte alla magistratura contabile o ordinaria.
Basta vedere cosa sta succedendo nella vicina Emilia Romagna dove a giudizio per vari reati ci sono decine di consiglieri.
Si ha l’impressione che in Toscana, uno dei venti staterelli della nostra Italia, a pagare saranno appunto i dipendenti o funzionari o dirigenti e la politica, con il sorriso sulle labbra, la faccia franca in barba sia ai dipendenti che ai cittadini.
E noi, alle prese con le loro amate tasse, andiamo a rotoli senza un soldo in tasca, assistiamo in silenzio a questi scandali e magari alle prossime elezioni li rivotiamo pure!
Avv. Domenico Nucci, Senza Partiti