Lazzeroni: “Quanti esperti di Centrale…in campagna elettorale”

Ogni stagione dà i suoi frutti. Ed anche quella della campagna elettorale non scherza ! Come le belle margherite nei prati, anche in epoca di pre-elezioni c’è sempre qualcuno che si domanda se spunterà o meno una (meno bella) mega-centrale a biomasse, magari in un’area vergine della nostra vallata. Non si sottrae a simile argomentare anche il collega Domenico Nucci (più di recente anche sulla carta stampata).

Nucci, che si dice contrario alla centrale (ma solo perché potrebbe nuocere alla salute), di fatto si immagina un “SI” come risposta della magistratura amministrativa. Condivido il fatto che, in un modo o nell’altro, ovvero che si dica un “SI” oppure un “NO” all’impianto, la vicenda approderà in un’aula di giustizia (Tar e poi Consiglio di Stato). Piuttosto mi stupiscono almeno tre cose nel ragionamento di Domenico Nucci.

Da un lato mi stupisce che si possa pensare che le leopoldine, l’agricoltura di qualità, la storia dei nostri territori e le bellezze che ci circondano, si valorizzino con 100 fabbriche, piuttosto che con l’esaltazione delle eccellenze che abbiamo (in ambito alimentare e turistico in particolar modo). Le fabbriche oggi ricorrono di continuo alla cassa integrazione guadagni e l’unico modo per sopravvivere in seno ad una economia globalizzata non è certo aprirne di nuove, bensì creare dalla natura e dai territori quelle specialità che potrebbero renderci unici nel mondo, facendo proprio della Valdichiana un marchio da spendere in ogni Paese estero. Un sogno? Non direi: basta lavorarci …

Dall’altro lato mi stupisce che si dica che le ragioni per dire “NO” alla centrale sono soltanto politiche e non tecniche. Guardando alla delibera di giunta comunale del 21.2.2014, con la quale l’Amministrazione Comunale di Castiglion Fiorentino ha rimarcato un secco “NO” alla centrale, di motivazioni tecniche ce ne sono almeno 350. E, direi io, non sono le sole. Pensiamo infatti alla bonifica e alla riqualificazione del sito dell’ex-zuccherificio, che non rientra (ma avrebbe dovuto) nella Verifica di Impatto Ambientale della centrale. C’è qualcuno che può ragionevolmente credere che verrà portata a compimento in termini ancor più accelerati, una volta autorizzato l’impianto? Io personalmente, armata di notevole pazienza, ho cercato di verificare come la bonifica è stata condotta in questi anni. Pur con le mie limitate competenze al riguardo, ho predisposto svariate memorie come contributo per le Conferenze dei servizi che sono in corso, sul punto, in Provincia di Arezzo. Perché alcune cose non andavano proprio bene, a mio giudizio; perché altre dovevano essere approfondite e non era stato fatto; perché la bonifica e riqualificazione del vecchio sito è cosa complessa e che avrebbe meritato maggiore attenzione; e via dicendo.

Infine mi stupisce che si invitino, surrettiziamente, i cittadini a smettere di lottare contro la centrale a biomasse. Perché questo è lo spirito di fondo che anima l’articolo di Domenico Nucci che, di fatto, invita tutti a rimanere nelle proprie case e, anche, a non votare chi lotta contro la centrale perché tanto si tratta di una battaglia persa e che verrà decisa ad altri/alti livelli. Mi si perdoni, ma non lo condivido proprio. Questa battaglia si conduce ancora sul campo e, soprattutto, documentandoci e studiando le carte con la dovuta attenzione e cura.

Domenico, non me ne volere … Ho pensato più del dovuto se rispondere pubblicamente al tuo articolo oppure no. Ma siamo in democrazia e proprio adesso i cittadini devono continuare a credere che ce la faremo e che questi anni di lotta ad una centrale-intruso non sono passati invano; ma soprattutto che c’è ancora molto da fare e che non dobbiamo starcene con le mani in mano per non rimangiarci, come si dice proprio nelle nostre terre, “il cacio vinto”.

Lara Lazzeroni