Rispetto alla presenza di un liquido nero (probabilmente percolato) in alcuni fossi nelle immediate vicinanze della ex discarica del Barattino già dai primi giorni di settembre, come membri del Comitato per Cortona abbiamo fatto una segnalazione al Comune. Non avendo ricevuto risposta abbiamo fatto altri sopralluoghi ed abbiamo visto che il liquido nero era presente anche nel fosso a fianco della scarpata della superstrada. Abbiamo inoltre visto che i due fossi sono collegati con un tubo di cemento.
Lo scorso 15 ottobre abbiamo inviato una nuova segnalazione questa volta anche all’ARPAT ed al NOE, nucleo operativo ecologia dei Carabinieri di Firenze. Questa segnalazione è stata sottoscritta anche da appartenenti ad altre forze politiche (Rifondazione comunista e Cinque Stelle). Anche in questo caso non abbiamo avuto risposta, però è comparso un comunicato stampa con la funzione di tranquillizzare tutti.
Innanzitutto ci sembra abbastanza singolare che a queste richieste ufficiali si risponda con un comunicato stampa. Ma leggendo i comunicati si capisce perché la risposta non è (anche) diretta: perché non c’è una risposta.
Per la seconda volta viene ribadito che è stato chiesto all’ARPAT di analizzare il liquido nero; ma quanto ci mettono quelli dell’ARPAT a fare delle analisi? E nel frattempo noi dobbiamo stare tranquilli perché quel liquido “in apparenza non sembra percolato”?
E se ci sono due fossi con un tubo in mezzo e da entrambe le parti c’è un liquido nero, chi si è divertito a tirare secchiate da un fosso all’altro, visto ché il tubo serve solamente “a regimentare lo scolo delle acque superficiali” e quindi, evidentemente, non fa passare altro liquido che non sia acqua superficiale?
Per tranquillizzare i cittadini ci vogliono risposte certe, documentate e supportate da evidenze scientifiche. Chiediamo alla giunta comunale di Cortona di comunicare quando è stato chiesto il sopralluogo e di farci vedere i risultati delle analisi.
Almeno quando c’è di mezzo la salute esigete tempi rapidi, battete i pugni sui tavoli ed evitateci i tempi biblici dell’operare pubblico!
Noi pensiamo che la discarica possa avere delle perdite. Perdite che si possono verificare oltre e nonostante la raccolta di percolato, che il comune è obbligato a smaltire correttamente. Non è un merito della giunta comunale aver smaltito il percolato raccolto: è un preciso obbligo, sottoscritto contestualmente alla richiesta di costruzione della discarica e finanziato dai tributi che pagano i cittadini.
Loretta Lazzeri
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