In questi giorni, molti politici, rappresentanti di partiti e istituzioni e anche opinionisti si sono cimentati sulla valutazione in ordine all’opportunità della realizzazione e della localizzazione della Stazione AV “MedioEtruria”, un progetto promosso in accordo da Regione Umbria e Regione Toscana. Sin dal principio, il dibattito si è avvitato in localismi, rivendicazioni territoriali e particolarismi, che, a ben dire, hanno ruotato il piano di discussione su argomenti altri rispetto a quelli su cui doveva essere incentrato, da un punto di vista politico, piuttosto che geografico.
Il progetto della stazione “MedioEtruria”, che porterebbe benefici all’area di Arezzo, della Toscana Sud e dell’Umbria, necessita di scelte politiche adeguate, per prospettiva e lungimiranza, in relazione al nesso che questa opera ha con il nostro territorio, indipendentemente dalla sua collocazione. Pertanto crediamo che sarebbe opportuno guardare all’Europa.
Le opportunità nel nostro caso riguardano i “Programmi comunitari 2014-2020”, tra cui il piano URBACT III, un programma di Cooperazione Territoriale Europea finanziato dall’Unione Europea (attraverso il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) e dagli Stati membri. Inoltre le “reti europee” di finanziamento e progettazione hanno una continuità e sviluppo nel tempo, infatti URBACT III è già alla sua terza fase.
Un esempio virtuoso è il progetto ENTER. HUB. Atto a promuovere una rete di coinvolgimento di 12 città europee: Reggio Emilia, capofila del progetto, Ciudad Real, Girona, Ulm, Rostock, Lodz, Gdynia, Creil, Lugano, Orebro Region, Porto e Preston. Il progetto è stato di recente rilanciato attraverso la firma di apposito protocollo tra le 12 realtà coinvolte che promuove il ruolo dei nodi ferroviari e intermodali di rilevanza regionale nelle città di medie dimensioni, sfruttandone ed estendendone l’indotto, ad esempio attraverso stazioni AV, come motori per uno sviluppo urbano integrato e di una rigenerazione economica, sociale e culturale, poiché si intendeva promuovere il territorio di competenza, inserendolo nei principali canali di scambio internazionale, grazie allo sfruttamento delle reti primarie territoriali, essendo le stazioni AV un punto di contatto naturale tra queste due realtà.
In conclusione, invitiamo le amministrazioni e i territori coinvolti a non focalizzarsi su un dibattito conflittuale e mediatico, ma ad attivarsi per entrare in una rete europea di coordinamento e sviluppo, nell’auspicio di non ripetere errori di pianificazione compiuti da altre realtà, ma replicarne, invece, i virtuosismi, andando ad intercettare finanziamenti per rendere l’opera funzionante e allo steso tempo integrata con il territorio, come ben declina ENTER.HUB. Crediamo che la prima amministrazione locale che farà questo passo acquisterà la credibilità per gestire e far sorgere l’opera nel suo territorio di competenza.
A.L.I. – Associazione Libere Idee
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