La Lega Nord Valdichiana invita il Comune di Cortona a introdurre il marchio “Olio di Cortona”, sull’esempio dell’Amministrazione di Lucignano che ha già predisposto efficaci controlli per l’attribuzione del marchio recante il proprio stemma ufficiale.
«Ai sensi della Legge n° 142/1990 sul decentramento amministrativo – spiega Carlo Bitini, responsabile per l’agricoltura della Lega Nord Toscana in Valdichiana – i Comuni possono adottare un proprio marchio di denominazione. Il Comune che adotta un DE.CO., infatti, è chiamato a stabilire un disciplinare di produzione per l’attribuzione nei singoli casi. Il DE.CO. è la soluzione ideale – spiega Bitini – perché garantisce ai consumatori un controllo più diretto e vicino per valorizzare i metodi tradizionali e così accrescere il senso di appartenenza della comunità. Inoltre, questa operazione si presta a molteplici opportunità di marketing che rendono possibile una maggiore redditività del settore agroalimentare».
Sul tema, la Lega Nord Toscana ha presentato una mozione in Regione. Secondo il capogruppo Antonio Gambetta Vianna e il consigliere Gian Luca Lazzeri, «la Regione deve incentivare il Comune affinché venga creato il marchio dell’olio di Cortona».
«Ci auspichiamo – fanno sapere dal Carroccio chianino – che l’Amministrazione comunale di Cortona manifesti una sensibilità proporzionale all’importanza del proprio patrimonio olivicolo. L’introduzione del marchio Olio di Cortona dovrebbe essere accompagnata da un’intensa attività di promozione da parte dell’Amministrazione comunale che, attraverso i suoi assessorati, finora del tutto latitanti in materia, dovrebbe adottare un progetto tale da coinvolgere le scuole, attraverso lo svolgimento di corsi di informazione per i ragazzi sulle qualità dell’olio cortonese, il MAEC e il Museo della Civiltà Contadina, che dovrebbero interagire per mostrare le differenze tra i metodi dell’antichità e quelli della tradizione per la produzione dell’olio, i ristoratori e i titolari di strutture ricettive attraverso lo sviluppo di una sinergia volta alla valorizzazione del territorio.
Il Comune, per esempio, potrebbe premiare i ristoratori che utilizzano l’olio di Cortona e i prodotti a chilometro zero. Olio, vino e gli altri prodotti tipici meritano di essere valorizzati accanto ai nostri monumenti archeologici e beni artistici che richiamano un numero eccezionale di visitatori. Creare una nuova sede di tutela e promozione significherebbe rimarcare istituzionalmente le peculiarità del nostro territorio con un intervento che affiancherebbe quello svolto dalle aziende agricole private».
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