Ad una prima lettura di quella che è stata pomposamente definita la “Carta d’intenti per il patto dei democratici e dei progressisti”, che sarà ufficialmente presentata oggi dall’ex comunista (molto) pentito Bersani, se non ci fosse da piangere a dirotto per la drammatica situazione in cui versa l’Italia, ci sarebbe da ridere a crepapelle… Come reagire altrimenti, infatti, quando nel decalogo bersaniano si legge che il lavoro è il “cuore del progetto” piddino, dopo che il gruppo parlamentare più compatto nel sostenere a spada tratta la macelleria sociale Monti/Fornero a danno proprio del lavoro, è stato quello del PD?
Oppure quando si dice che bisogna trovare una soluzione definitiva (hanno scritto proprio così, definitiva, senza ridere…) al conflitto d’interessi, dopo che l’accoppiata (perdente) D’Alema/Veltroni, quando avrebbero potuto, non hanno fatto nulla, proprio nulla, per risolverlo, a causa di inciuci vari ed eventuali con Berlusconi? O quando, ancora, si parla di mettere una patrimoniale (si parla…) sulle rendite finanziarie ed immobiliari, dopo che l’unica tassa immobiliare che il PD ha votato massicciamente è stata l’IMU anche sulla prima casa? Oppure, reggetevi forte, quando sentenziano di voler “favorire” i beni comuni (che non significa niente) quando sono stati i primi a privatizzare di-tutto-di-più (acqua, rifiuti, trasporti) addirittura anticipando il centrodestra?
Guardate, io non sono proprio nessuno, se non un semplice cittadino che fa un po’ di politica nel tempo libero (sottraendolo alla famiglia) per passione… e può darsi che non ne sia neanche capace: però arrivare a tali livelli di “ipocrisia politica”, finalizzata ad ingannare il corpo elettorale di riferimento, facendogli credere che fino ad oggi hanno fatto “tutto”, e da domani invece faranno il “contrario di tutto”, è francamente stomachevole!
Fausto Tenti (Segretario Provinciale Rifondazione Comunista/FdS di Arezzo)