Giorni fa ha avuto luogo un incontro al Consorzio Agrario di Cesa con tecnici dell’ azienda ABOCA e gli agricoltori della Coldiretti: “Il progetto integrato di filiera settore piante officinali e apistico”. Italia Nostra Valdichiana sostiene con convinzione questo progetto
“Il progetto integrato di filiera settore apistico e piante officinali” costituisce una grande speranza per la nostra Vallata, perchè nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali, può ridare vita alla nostra agricoltura che bene si integra con le altre colture biologiche locali già in atto.
Italia Nostra Valdichiana vede con soddisfazione lo sviluppo dell’agricoltura biologica, non nuova sul nostro territorio, e questa proposta può dare uno nuovo slancio e fare si che sia il vero motore per ricreare posti di lavoro e spingere sempre più avanti la vocazione di questa vallata, rispettando l’ambiente e la salute dei cittadini, producendo colture di eccellenza, portando senz’altro la vallata ad un grande sviluppo ecocompatibile, che è pero in totale contrasto con il progetto della centrale a biomasse.
Due progetti per la Val di Chiana: la centrale a biomasse priva di qualsiasi ricaduta positiva sul futuro, sulla crescita del territorio e ininfluente dal punto di vista occupazionale ma dannosa sia per l’ambiente, la salute dei cittadini ed il tessuto economico e produttivo già esistente;
il progetto di Aboca che in alternativa rappresenta con notevole impegno il rispetto per l’ambiente operando nel settore delle produzioni biologiche di qualità nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti ottenuti.
Italia Nostra continuerà ad opporsi alla realizzazione della Centrale a Biomasse, poiché la ritiene impattante, insalubre e priva di ricadute economiche positive per la popolazione . e si adopererà affinché dalla Società (interessata alla riconversione dell’ex zuccherificio Sadam) ,vengano indicati progetti altri, differenti e più legati al territorio come, tra l’altro, la stessa legge prevede, progetti dunque più accettabili dalla popolazione e soprattutto più utili ai cittadini.
Chiediamo quindi che tutti gli organi e le autorità prendano coscienza della differenza sostanziale dei due progetti così incompatibili tra di loro, e di scegliere l’unico veramente valido a garantire un futuro dove l’ambiente verrà rispettato coerentemente alla coltura biologica, e garantire altresi uno sviluppo che produca una stabile e buona occupazione
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