Da sempre il Partito Comunista dei Lavoratori si è pronunciato contro Castiglioni Innova, denunciando apertamente davanti ai cittadini l’inganno e la truffa che si nascondono dietro questa società compartecipata del Comune, rilevando l’assurdità di un canone di affitto che obbliga il comune di Castiglion Fiorentino a versare una cifra esorbitante, 105.000€ annui per 20 anni per il rimessaggio dei propri mezzi e attrezzi.
Secondo le dichiarazioni dell’ormai ex amministratore Francesco Iraci i bilanci della società per il 2011 2012 2013 e parte del 2014, di sua competenza, sono in attivo e dichiara che le uniche difficoltà finanziarie attraversate dalla Castiglioni Innova furono dovute al ritardo del pagamento da parte del comune del canone di affitto , causa dissesto, riconoscendo di fatto che suddetta società poteva solo con il versamento di tale canone sopperire alle proprie difficoltà finanziarie .
Tutto ciò dimostra apertamente e senza ombra di dubbio, quello che da sempre abbiamo sostenuto; la truffa che si nasconde dietro a questa società, che usa denaro pubblico per far fronte alle proprie difficoltà economiche; di fatto si assiste alla solita forma “peggiorativa”, in cui il pubblico si assume gli oneri del privato attraverso la socializzazione della perdite, e questo ai danni dei cittadini che così non ottengono servizi, ma devono pagare per far fronte alle perdite del privato.
Adesso è necessario e improrogabile risolvere la questione nel più breve tempo possibile e liquidare quello che definiamo un aborto politico della vecchia amministrazione PD, che sulla questione continua a difendere la suddetta società e le sue fallimentari posizioni politiche del passato, che hanno portato il comune al dissesto, e al commissariamento.
Dal nostro punto di vista la questione si può risolvere in due modi, o dal versante degli interessi della parte privata della società, o dal versante delle ragioni sociali dei cittadini, posizione sostenuta dal Partito Comunista dei Lavoratori .
Secondo il Partito Comunista dei Lavoratori, la suddetta società deve essere liquidata senza nessun indennizzo verso la parte privata e visto che la cifra che è stata fino adesso (versata come canone di affitto) ammonta ad un valore che supera ampiamente il valore nominale stimato della struttura, il comune deve assolutamente rivendicarne la proprietà espropriando il privato nell’interesse dei cittadini a cui fino adesso è stato imposto di pagare per una struttura di cui ha tratto benefici solo il privato.