Il 29 giugno u. s. a Monte San Savino si è tenuto il Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio previsionale dell’anno 2013. Claudio Valdambrini, capogruppo della lista di minoranza Impegno per Monte San Savino,in un’ampia e articolata relazione sui vari punti all’o.d.g., coerentemente con la linea politico -amministrativa fin qui seguita, volta a sostenere con spirito collaborativo, senza pregiudizi né riserve ideologiche quegli atti dell’Amministrazione che si ritengono utili al bene della comunità, pur sottolineando che alcune scelte operate sono ampiamente condivisibili, tuttavia tiene a precisare che se il bilancio fosse stato predisposto, elaborato e stilato dal suo gruppo, sarebbe stato sicuramente diverso, perché diversa la filosofia di fondo.
In particolare, Valdambrini si sofferma sulla Tares e sull’Imu.
In merito alla nuova tassa della TARES si chiede se l’Amministrazione prima di stabilire le tariffe si è preoccupata di rivedere il servizio, magari verificando nel dettaglio il livello di qualità raggiunto nella raccolta differenziata in termini percentuali, non solo per una sana politica ambientale, ma anche per una convenienza economica nell’interesse dei cittadini.
Per quanto riguarda l’ IMU, fermo restando che anche su questo argomento ancora ad oggi non ci sono certezze, l’applicazione delle aliquote per le aziende, sebbene leggermente ridotte, avrebbe dovuto tener maggiormente conto delle obbiettive difficoltà nelle quali versano le attività commerciali e artigianali.Inoltre sarebbe stato auspicabile un segnale positivo da parte del Comune nei confronti della cittadinanza cancellare la quota sulla prima casa, che è uno dei motivi di mal contento della popolazione.
Si potrebbe obiettare che a causa del perdurare della crisi economica che attanaglia il nostro Stato, oggi gli Enti locali hanno sempre più necessità di entrate per rispondere ai crescenti bisogni della gente. E’ per questo allora che nel predisporre un bilancio al di là delle mere considerazioni numeriche, occorre cominciare ad avere fantasia nell’andare a trovare soluzioni ed iniziative per uscire da questo torpore. Occorre ricercare nuove opportunità sia per gli investimenti che per i servizi, utilizzando forme di finanziamento e contributi che annualmente vengono messi a disposizione dalla Regione toscana o da altri organismi nazionali ed europei, limitando al massimo il ricorso all’imposizione fiscale.
Per questi motivi il gruppo Impegno per Monte San Savino ha espresso voto contrario al bilancio.
Nella stessa seduta consiliare Marcella Luzzi, facendo seguito alla formale richiesta di deliberazione circal’intitolazione di una via o di una piazza ai Martiri delle foibe, da lei presentata nella seduta del Consiglio comunale del 15 /2 /2013 e in riferimento alla dichiarazione rilasciata dal Sindaco, su sollecitazione della scrivente, nella seduta consiliare del 22 /4 /2013, secondo cui della richiesta sarebbe stato preso atto, ma l’argomento sarebbe stato affrontato in un quadro più ampio relativo alla “..distribuzione futura di quelle chesono le intitolazioni..”,ricorda che in altre simili circostanze più o meno recenti, è stata data una risposta tempestiva di accoglimento con immediata attuazione.
Pertanto chiede al Sindaco di voler gentilmente fornire una risposta scritta in cui vengano chiariti conconvincenti argomentazioni i motivi per cui non c’è stata altrettanta sollecitudine da parte della Giunta nel dare seguito alla richiesta di intitolare ai Martiri delle foibe una piazza del paese, che , a suo avviso, potrebbe essere individuata nell’area situata dietro la sede della Croce Rossa, luogo che garantisce anche la coerenza con il gruppo toponomastico della zona.
La stessa Consigliera rivolge , inoltre, un’interrogazione all’Assessore alla Sanità e Politiche sociali in relazione al provvedimento della USL in base al quale l’ambulatorio infermieristico di Monte San Savino resterà chiuso, tranne che per i prelievi e la consegna delle risposte delle analisi, nei giorni 5 luglio e 23 agosto, al fine di consentire l’assistenza infermieristica per l’ambulatorio cardiologico.
Dato che secondo alcune voci sarebbe garantita, di contro, l’apertura dell’ambulatorio di Montagnano, si chiede se l’Amministrazione è a conoscenza di tutto ciò, se quanto si dice risponde a verità e, in caso affermativo, secondo quali criteri si intende preservare la funzionalità di una struttura secondaria e decentrata (quella di Montagnano) a scapito del servizio centrale che, si suppone,registri una maggiore utenza.
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