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Interrogazione di Monica Sgherri (Fed.Sinistra) sul ciclo dei rifiuti ad Arezzo e provincia

{rokbox title=| :: foto:  |}images/sgherri.jpg{/rokbox}La  Consigliera: “con pochi interventi integrativi il Polo di trattamento e smaltimento dei rifiuti di Podere Rota può diventare una grande opportunità per  compiere scelte che migliorino sensibilmente l’ambiente la salute dei cittadini e evitare la costruzione di impianti assai più costosi ed inquinanti”.
Firenze 19 maggio
“Siamo di fronte ad un opportunità  a nostro avviso da cogliere da parte della Regione, capace di contribuire a migliorare sensibilmente l’ambiente, la salute dei cittadini dell’area aretina, e farlo a costi assai contenuti”.

Monica Sgherri, Consigliera Regionale di Federazione della Sinistra e Verdi, spiega la ratio dell’interrogazione urgente presentata alla Giunta Regionale il 18 maggio.
“Il Piano Straordinario dei Rifiuti dell’Ambito Territoriale Ottimale Toscana Sud, nella quale rientra l’area del sub ambito aretino, spiega Sgherri, prevede la realizzazione di una serie di interventi al riguardo del Polo di trattamento e smaltimento dei rifiuti in località  Podere Rota (nel Comune di Terranova Bracciolini) i quali potrebbero essere integrati e implementati con altri che suggeriamo, attraverso i quali il Polo medesimo diventerebbe a tutti gli effetti uno dei primi impianti integrati e completi in Italia di Mechanical-Biological-Treatment (Trattamento Meccanico-Biologico), modalità  di trattamento a freddo del ciclo dei rifiuti. Si tratta di tecnologie integrative facilmente reperibili e a costi assolutamente contenuti, assai più bassi di quelli necessari per la realizzazione del previsto nuovo inceneritore in località San Zeno: quindi si spenderebbe meno e si renderebbe l’area interessata autosufficiente rispetto alle necessità  di smaltimento dei rifiuti, comportando quindi l’inutilità  della realizzazione del suddetto inceneritore; scelta che eviterebbe di conseguenza anche i forti impatti ambientali che un impianto di questo tipo comporterebbe”. Un doppio vantaggio quindi, ambientale ed economico, da cogliere. Questa la ratio dell’interrogazione presentata, per sapere se la Giunta Regionale intenda prendere nella dovuta considerazione questa prospettiva, al fine di non lasciarsela scappare.

L”interrogazione presentata

Gruppo consiliare Federazione della Sinistra – Verdi

Al Presidente del Consiglio Regionale Toscano
On. Alberto Monaci

Oggetto: Interrogazione Orale urgente in merito “al Polo di trattamento e smaltimento dei rifiuti sito in località Podere Rota nel comune di Terranuova Bracciolini (Arezzo).”

Vista
l’attuale dotazione impiantistica di trattamento rifiuti dell’ATO Toscana Sud, per la parte inerente il sub-ambito della provincia di Arezzo, che consiste in:
1.    Discarica per rifiuti urbani e urbani trattati e speciali, provenienti dagli ex ATO7 e 6, sita nel Comune di Terranuova B.ni, località Podere Rota;
2.    Discarica per rifiuti urbani e materiale resinoide in matrice cementizia contenente amianto da civile abitazione, provenienti dall’ex ATO7, sita nel Comune di Castiglion Fibocchi, località Il Pero;
3.    Impianto di Selezione di rifiuti (indifferenziati, ingombranti, speciali assimilati agli urbani) e di compostaggio di qualità (organico da raccolte differenziate su utenze commerciali, organico da raccolte differenziate su utenze domestiche) provenienti dagli ex ATO7 e 6, sito nel Comune di Terranuova B.ni, località Podere Rota;
4.    Impianto di Selezione di rifiuti indifferenziati, stabilizzazione della frazione organica e compostaggio di qualità, provenienti dall’ex ATO7, sito nel Comune di Arezzo, località San Zeno;
5.    Impianto di Trattamento termico-combustione (del sopravaglio da selezione meccanica su rifiuti provenienti dall’ex ATO7) con recupero energetico, sito nel Comune di Arezzo, Loc. San Zeno;
Considerato che:
1.    La discarica di Podere Rota a Terranuova B.ni risulta avere – all’incirca – una potenzialità residua di 825.000 tonn., ma che è in corso di autorizzazione definitiva – visti gli atti della Conferenza dei Servizi – un ampliamento per 1.500.000 di mc, corrispondenti a circa 1.800.000 tonnellate (data l’entrata in funzione a regime dell’impianto di Selezione di cui sopra, che consente di conferire rifiuti trattati, quindi massimamente compattati ed occupanti minori volumi);
2.    La discarica del Pero a Castiglion Fibocchi è esaurita, ma è in corso di autorizzazione definitiva anche per essa – visti gli atti della Conferenza dei Servizi – un ampliamento per 150.000 mc;
3.    L’impianto di Selezione di Podere Rota a Terranuova B.ni è in grado di trattare – nominalmente – circa 75.000 tonnellate/anno di rifiuti indifferenziati;
4.    L’impianto di Compostaggio di qualità di Podere Rota a Terranuova B.ni è in grado di trattare circa 15.000 tonnellate/anno di organico da raccolte differenziate su utenze commerciali e organico da raccolte differenziate su utenze domestiche.
Considerato altresì che:
Nel Polo di trattamento e smaltimento di Podere Rota è prevista – secondo quanto stabilisce il Piano Straordinario dei Rifiuti dell’ATO Toscana Sud – la realizzazione di un Impianto di Digestione Anaerobica per la produzione di biogas (che potrebbe essere del tipo ad umido con l’utilizzo dell’idropulper) tenendo di conto di quanto già in parte presente su detto Polo in termini di aree di stabilizzazione delle matrici di risulta (digestato) e di area tecnologica di recupero energetico da biogas da discarica;
Rilevato pertanto che:
L’Impianto di Selezione di Podere Rota potrebbe essere utilmente implementato ed integrato con:
1.    in ingresso (l’area lo consente): all’arrivo dei rifiuti indifferenziati, senza che avvenga subito la triturazione ed il conseguente irreversibile mescolamento, potrebbe essere prevista una prima “sezione di screening”, costituita da nastro trasportatore per intercettare (con addetto) eventuali rifiuti pericolosi (pile, batterie, barattoli di vernice, ecc.);
2.    Un intercettatore di metalli non ferrosi (ad esempio separatore a correnti indotte) visto che sono già presenti due separatori elettromagnetici a nastro per i metalli ferrosi;
3.    Dall’operazione di vagliatura (i fori sono di 80 mm) risulterebbero: a) un flusso di sopravaglio costituito da plastiche, rottami di vetro, cartacei di media pezzatura, legno, tessuti, ecc., da sottoporre al sistema N.I.R. (Near Infrared System) lettori ottici a raggi infrarossi, o anche a classificatori ad aria, tavole pneumatiche, contenitori a compressione, sistemi balistici, che consentirebbero il recupero almeno delle plastiche più nobili (PET-HDPE) e di ulteriori materiali, nonché dei cartacei da inviare alla sottodescritta “sezione biologica” di sottovaglio; b) un flusso di sottovaglio, dove convergono sostanze organiche residue non intercettate dalla raccolta differenziata dell’umido e materiali cartacei di piccola taglia contaminati, nonché parti fini ed inerti. Questo flusso, destinato alla prevista sezione biologica dotata di digestione anaerobica, avrebbe il compito di trasformare in biogas i materiali biodegradabili contenuti nel sottovaglio: poiché – vista l’ampiezza dei fori del vaglio – il sottovaglio potrebbe rappresentare circa il 60% del residuo, per effetto della perdita di acqua e di CO2 delle frazioni organiche, nonché per effetto della trasformazione in biogas, avremmo una riduzione di massa (e di peso) del cd “digestato” (da conferire altamente stabilizzato in discarica, oppure da utilizzare per la copertura delle decine di vecchie discariche presenti sul territorio, o ancora per il ripristino ambientale delle tante cave dismesse, per la sistemazione di scarpate, terrapieni, argini ecc.) nell’ordine del 55-60% del peso iniziale;
preso atto quindi che:
•    Il Polo di trattamento e smaltimento di Podere Rota – così come descritto – con la serie di interventi ed integrazioni tecnologiche sopra indicate potrebbe essere utilmente implementato di modo da diventare – a tutti gli effetti – uno dei primi impianti integrati “completi” in Italia di Mechanical-Biological-Treatment (Trattamento Meccanico-Biologico);
•    Tale Polo – una volta a regime con le implementazioni di cui sopra – potrebbe garantire l’autousufficienza del sub-ambito aretino all’interno dell’ATO Toscana Sud, evitando quindi la costruzione di un nuovo termovalorizzatore A.I.S.A. in Loc. San Zeno ad Arezzo, il quale  sarebbe ridondante – a quel punto – rispetto alle necessità di gestione integrata del ciclo dei rifiuti nel sub-ambito aretino medesimo.
Preso atto altresì, che:
•    I Pani Economici e finanziari – secondo quanto stabilito dal Piano Straordinario dei Rifiuti Ato Toscana Sud – relativi alla costruzione del nuovo termovalorizzatore A.I.S.A. in Loc. San Zeno ad Arezzo, prevedono costi d’investimento pari ad  € 61.400.000, ai quali vanno aggiunti almeno altri 25.000.000 di € di oneri finanziari, per un totale finale complessivo superiore agli 86.000.000 di €;
•    I suddetti Piani Economici e finanziari, relativi all’Impianto di Digestione Anaerobica da realizzare presso il Polo di Podere Rota, prevedono invece costi d’investimento per € 9.125.000, ai quali vanno aggiunti circa 3.700.000 € di oneri finanziari, per un totale di € 12.825.000;
rilevato inoltre che:
•    I costi per implementare tecnologicamente il Polo di Podere Rota – con tecnologie per altro ampiamente presenti sul mercato -, da aggiungere a quelli già previsti per il Digestore Anaerobico, sarebbero assai inferiori agli elevati impegni finanziari preventivati per il nuovo termovalorizzatore A.I.S.A. di San Zeno;
•    Oltre ai risparmi per le casse pubbliche e conseguentemente per i cittadini, tale implementazione consentirebbe di evitare la costruzione di tale termovalorizzatore, impianto ambientalmente altamente impattante in un’area già notevolmente compromessa dal punto di vista ambientale e sanitario, quale è quella al confine tra i Comuni di Civitella della Chiana ed Arezzo, dove insistono anche, oltre all’attuale impianto A.I.S.A. : 1) un inceneritore di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi (CHIMET) – 2) la SAFIMET (legittimata a trattare rifiuti speciali pericolosi con forni a griglia dedicati alla combustione delle lavorazioni orafe) – 3) la CABRO (autorizzata allo smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi “a caldo”, con stoccaggio e messa in riserva) – 4) la ROMANA MACERI, che gestisce direttamente il termovalorizzatore di proprietà della Del Tongo Industrie (che brucia scarti provenienti dalla lavorazione del legno, anche trattato) che, tramite la BET-BIOENERGY TOSCANA, ha avuto l’autorizzazione alla messa in riserva ed al recupero energetico di rifiuti biodegradabili, e che esercisce altri due impianti nelle immediate vicinanze (uno di deposito di rifiuti pericolosi e non pericolosi, riclassificazione e riconfezionamento, l’altro di disidratazione e miscelazione di rifiuti con riclassificazione) – 5) l’imminente trasferimento in loco della VALLI ZABBAN, con notevole ampliamento dell’attività, che si concretizza con lavorazioni “a caldo” di derivati dal petrolio (bitumi modificati, emulsioni bituminose, conglomerati bituminosi) – 6) la presenza dell’autostrada A1;
•    La Regione medesima – a suo tempo su proposta dell’allora Assessore alla Sanità ed ora Presidente – mettendo a disposizione dell’AUSL 8 di Arezzo € 200.000 per un approfondito studio sanitario sulla popolazione residente nella zona in questione, riconosce implicitamente la probabile sussistenza di problemi dovuti ad un eccessivo accumulo di sostanze inquinanti;
Tutto ciò Premesso
Interroghiamo il Presidente e la Giunta Regionale
Per sapere se ritengano:
1.    di dover prendere nella dovuta considerazione la suindicata proposta relativa all’implementazione dell’attuale Polo di trattamento e smaltimento di Podere Rota, il quale – con la serie di aggiunte ed integrazioni tecnologiche dettagliatamente specificate in premessa, peraltro ampiamente presenti sul mercato – potrebbe essere utilmente messo a punto in modo tale da diventare – a tutti gli effetti – uno dei primi impianti integrati “completi” in Italia di Mechanical-Biological-Treatment (Trattamento Meccanico-Biologico).
2.    di tenere presente e di valutare attentamente i vantaggi – di natura economica e sanitario-ambientale, così come in premessa accennati – derivanti dalla scelta strategica di cui sopra, tra l’altro come obbiettivo generale perorata anche nel programma elettorale per le elezioni regionali u. s. della coalizione di centro sinistra, quando si precisa tra l’altro – per quanto riguarda il trattamento finale dei rifiuti – di “Valutare tecniche innovative come gli impianti a freddo e la bio-digestione…”, oltre a puntare al “…potenziamento della raccolta differenziata…ricorrendo al “porta a porta” , pratica che ben si sposa con trattamenti del residuo del tipo Meccanico-Biologico.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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