Lunedi prossimo 17 marzo il COMITATO TUTELA CORTONA organizza una assemblea per i cittadini, presso la Sala CIVICA DI CAMUCIA ore 21,00 . Il tema è quello annoso delle centrali a olio vegetale di Renaia, una vicenda, ma non solo questa, per la quale il comitato si spende sin dal 2009. In prossimità della fine dello scorso anno strani movimenti e strane accensioni dei motori nei fine settimana hanno allarmato i cittadini; questi prontamente hanno segnalato la cosa al Comitato che ha richiesto copia della documentazione autorizzatoria alla Provincia.
Si attendeva l’intervento delle istituzioni per i controlli preventivi sulle emissioni inquinanti ,come espressamente previsto tra le prescrizioni contenute nelle autorizzazioni. Invece dall’esame della documentazione consegnata al comitato giovedi 13 marzo, ( a fronte di una richiesta di accesso agli atti del 20 dicembre 2013 !) pare non esserci stato .
Dal momento che quella di Renaia risulta non essere la sola emergenza ambientale sul territorio comunale , dal momento che la vigilanza promessa dalle istituzioni non c’è stata nè prima né adesso, il Comitato illustrando lo stato delle cose chiederà ai cittadini se non sia il caso di cambiare strategia.
In momenti così difficili , data la crisi economica e il deterioramento delle regole per l’accesso alle risorse, (ambientali, finanziarie , sanitarie, ecc), data la mancanza o la carenza di trasparenza amministrativa, la mancanza o la carenza dei controlli, i cittadini si sentono ulteriormente vessati se vengono costretti a subire anche il deterioramento della loro qualità di vita . Là dove poi, a fronte di vantaggi economici per pochi, si procurino conseguenze negative per la salute o l’economia di un’ intera collettività, sarà opportuno ribadire con ogni mezzo che esistono dei diritti non negoziabili: la salute psicofisica è solo uno di questi ma sicuramente il più importante
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…
View Comments
Mi chiedo se i solerti cittadini preoccupati per la loro salute "minacciata" dall'avvio di impianti per la produzione di energia ad olio vegetale si preoccupino altrettanto al passaggio di un camion sotto le loro finestre, dal momento che le emissioni prodotte da quest'ultimo sono di gran lunga maggiori rispetto a quelle di un motore alimentato ad olio vegetale. A me sembra che la polemica rappresenti al meglio la frustrazione di chi, non avendo approfittato di un'opportunità per migliorare il proprio reddito, esprima la propria invidia verso chi ha compiuto una scleta diversa. Le polemiche sugli impianti a biomassa sono spesso strumentalizzate da personaggi con fini personali e/o politici mascherati da preoccupazione per la salute pubblica, della quale se ne infischiano quando si tratta di colpire i loro interessi.
Ma che bella risposta che ci ha dato questo signore,aldilà dei vari ossimori, probabilmente scritti più come lapsus che con intento retorico, essa fa leva su elementi che sono assai comuni ad un certo modo di fare politica.
Così è:
Si affermano delle “panzane”, ad esempio “uno di questi impianti ha emissioni più basse di quelle che un camion potrebbe avere passando sulla strada sotto la finestra perché non protesti per la strada?” In realtà se sotto la sua finestra ci fossero 6 camion parcheggiati con il motore acceso a pieni giri, 24 ore al giorno, forse, persino lei protesterebbe. Se questi camion fossero parcheggiati a poche centinaia di metri da una zona tutelata quale è quella del cono collinare forse la sua protesta avrebbe maggiori argomenti, se in più questo disturbo ambientale potesse creare problemi per la salute pubblica gli argomenti inizierebbero ad avere ancora maggior peso, se poi questa meschina attività economica (meschina relativamente alla sua pochezza economica ed irrilevante capacità di creare lavoro), fosse finanziata con agevolazioni pagate dalla collettività e quindi anche dai suoi soldi la protesta potrebbe iniziare a comporsi come un vero e proprio ragionamento. Infine se il danno economico creato da attività di questo tipo fosse molte unità di grandezza superiore ai benefici, si pensi alle decine di attività ricettive e di servizi - e alle centinaia di persone impiegate - che in un raggio di, per esempio, un chilometro vivono e lavorano in quello che è il primo settore economico di questo territorio e che potenzialmente possono essere messe a rischio da impianti più o meno inquinanti ma comunque sicuramente “impattanti” dal punto di vista della tutela dell’ambiente, allora la protesta potrebbe essere più che giusta. E la protesta non sarebbe con lei che di centrali ci vuole campare, ma con i “politichetti” locali che non sono in grado di distinguere una risorsa vera, turismo e suoi derivati, da risorsine il cui costo sociale ed economico è multiplo di possibili eventuali benefici di pochi.
Si dice di “invidia” e di “frustrazione”. Prendendo a piene mani dalla retorica del recente ventennio: “ma tu sei invidioso perché le “olgettine” non erano a casa tua, perché ti scandalizza se alcune fossero corrieri internazionali di droga ed altre minorenni comprate, la tua è tutta invidia...” sei frustrato perché tu non ne hai tratto un beneficio. Invidia e frustrazione... non si può commentare...
Si utilizza, ed anche questa prassi è tipica della più mediocre politica, il concetto di “scelta diversa” pensando che con il solo nominarla si possa ispirare il valore della libertà personale, senza menzionare il fatto che la libertà di chiunque deve cessare quando inizia a ledere le libertà di altri.
Si tirano in ballo “fini personali” che soprattutto nella politica locale sarebbero del tutto superflui ed irrilevanti se essa (maggioranza e suoi derivati, e opposizione e suoi assenti) avesse saputo fare, o perlomeno, se non avesse creato problemi aggiuntivi alla già difficile situazione in cui viviamo. Qui la politica locale che dura, è bene ricordarlo, da sessant'anni senza soluzione di continuità, non ha saputo minimamente rinnovarsi e anzi ha fatto con la recente candidatura di un membro della stessa giunta (che molti di questi problemi li ha creati Renaia, Santa Caterina, Mezzavia, Pietraia e così via...), solo micro cambiamenti di facciata. “Cambiamenti” annunciati solo ed esclusivamente perché “qualcosa doveva cambiare perché tutto rimanesse come prima” la citazione è d’obbligo.
Il discorso potrebbe essere approfondito ancora ma vogliamo lasciare più argomenti all’assemblea di stasera, quindi concludiamo dicendo che il signore che ha avuto la premura di commentare poteva risparmiarci un intervento così e lasciar far fare il lavoro di comunicazione ad un suo collega recentemente impiegato proprio per far fronte a queste problematiche. Infatti le centrali a “bio”masse, che di “bio” non hanno proprio niente hanno però bisogno di esperti di comunicazione per poter essere vendute alle masse, per i nostri “politichetti” invece gli esperti di comunicazione qualche anno fa non sono stati necessari a loro le hanno vendute benissimo senza alcuno sforzo.
È ora di cambiare!
Il Comitato per Cortona