Il Governo con il decreto legge 24.01.2015, n. 4, sostanzialmente conferma l’introduzione dell’Imu Agricola, avvenuta con decreto legge nel mese di dicembre a seguito di un taglio sostanziale ai comuni nel fondo di solidarietà. Si prosegue nell’errata logica di tagliare risorse ai comuni ed introdurre nuove tasse per i cittadini in una congiuntura economica così disastrosa.
Esprimo di nuovo la mia netta contrarietà nei confronti di tale provvedimento, già evidenziata in data 06.12.2014, quando con deliberazione della Giunta comunale n. 161, è stato approvato un ordine del giorno, sulla falsariga di quanto predisposto da UNCEM Toscana, contro il Decreto di che trattasi.
Dispiace notare come non siano valsi a nulla gli appelli effettuati in merito, sia ai Parlamentari sia al Governo, al fine di cercare, attraverso una manovra di effettivo ed incisivo taglio in settori diversi, le somme che si reperiranno con l’applicazione di tale decreto.
Personalmente mi farò nuovamente portavoce affiche i nostri Parlamentari si adoperino, in sede di conversione del decreto, a modificare e ripensare l’applicazione di una tassa cosi illogica, iniqua e profondamente sbagliata.
Infatti, i cittadini di Lucignano (in quanto il nostro Comune non rientra fra i comuni montani né parzialmente montani) saranno costretti a pagare tale tassa che relativamente all’anno 2014, scade il 10 febbraio p.v. (con le esenzioni previste dal decreto legge dello scorso novembre) mentre, per l’anno 2015 andrà versata in due rate con scadenza rispettivamente a giugno e dicembre 2015.
Purtroppo le ricadute di questa nuova imposta saranno pesanti per i cittadini, per gli imprenditori agricoli e non ultimi per i bilanci comunali, già decurtati a priori delle risorse che ipoteticamente dovrebbero compensare il gettito presunto.
Assicuro l’impegno dell’Amministrazione che rappresento, attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti in nostro possesso, per rendere l’importo di tale nuova imposta il più possibile contenuto per i contribuenti.
Il Sindaco di Lucignano
Roberta Casini
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