Abbiamo atteso qualche giorno prima di intervenire per esprimere pubblicamente una nostra posizione in merito agli avvenimenti politici nazionali, la formazione del governo Monti, la cui grandissima rilevanza non potrà che modificare gli assetti politici anche locali oltre che nazionali. Abbiamo aspettato principalmente per due motivi. Prima di tutto per una questione di metodo non potevamo giudicare a priori un esecutivo che doveva ancora costituirsi ed ottenere quella plebiscitaria fiducia in Parlamento che ha ottenuto; in secondo luogo per una questione di merito in quanto non potevamo certo impostare il timone della nostra linea politica sulla base di pregiudizi o posizioni meramente ideologiche.
Ad oggi però non potevamo fare a meno di scoprire in maniera chiara tutte le nostre carte e mostrarle a tutti con trasparenza. Saranno gli eventi futuri ed il ragionamento che stiamo per fare poi a dimostrare se stiamo bleffando o meno. Quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio colpo di Stato magistralmente effettuato dalla BCE e dai così detti poteri forti della peggiore economia capitalista da finanzieri, delle banche, dai mercati divenuti una legge divina a cui giurare fedeltà ed onnipotenza, a cui tutto il Paese deve calare le braghe. Non c’è nulla di democratico in quello che sta accadendo ed è pazzesco che un messaggio del genere venga spacciato per naturale, oggettivamente necessario per il bene del Paese. Ci verrà detto che c’è la fiducia in Parlamento che conferisce una certa democratizzazione di questa realtà perché i partiti presenti in Parlamento sono stati democraticamente eletti; peccato però che questi signori non tengono conto che chi ha votato un partito non lo dovrebbe fare delegando al partito ogni decisione ma si dovrebbero votare parlamentari e politiche che essi dovrebbero effettuare. Non crediamo in sostanza che un elettore del PD abbia votato quel partito per vederlo in una stessa maggioranza con il PDL per la buona pace dell’elettore del PD che si sentirà sollevato di stare in maggioranza con Berlusconi e votare le stesse leggi a cui dicevano di fare opposizione. Se ne faranno una ragione se adesso possono anche smettere di far finta di litigare, si possono mettere limpidamente attorno ad un tavolo e votare tutte le sconcezze che verranno loro servite sul piatto della macelleria sociale che stanno per attuare, affiliati come sono questi moderati detrattori della democrazia. Ci verrà pure detto che l’iter costituzionale in caso di crisi di governo è stato fedelmente seguito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che quindi nulla di irregolare è avvenuto. Peccato però che la nostra obiezione non riguarda tanto il metodo bensì la sostanza di questa operazione frutto della mentalità di delega totale alle banche, alla UE ed alla BCE della volontà democratica di eseguire o meno quei ridicoli “compiti a casa” che il governo Monti vuol farci fare dopo essere tornato dalla risibile lezioncina dei prof Merkel e Sarkozy. Lo dobbiamo dire una volta per tutte che noi abbiamo un idea di democrazia diversa! Lo dobbiamo dire ancora più forte che il cittadino deve poter scegliere se applicare o meno quelle politiche sconsiderate tipiche della destra. Avevamo capito subito che c’è poco da esultare se Berlusconi è caduto. Certo, la fine del suo governo è indubbiamente un fatto di per sé positivo, ma non sono necessari i cori da stadio mostratici dopo le sue dimissioni perché è il Berlusconismo a non essere finito, oltrepassa i confini del PDL, si è infiltrato nelle menti e nella prassi della società italiana. Infatti basta ascoltare il discorso di Monti su cui hanno votato in massa la fiducia per avere un quadro chiaro della situazione. C’è un ovvia continuità con la politica del centrodestra ma non importa a nessuno, tutti a votare le politiche che hanno provocato la crisi e la aggraveranno ulteriormente. Un affare per Berlusconi che vedrà molte sue politiche votate dal centrosinistra ed un affare ancora più grande per la Lega Nord che si rifarà una bella verginità. Morale della favola: il cittadino non può in alcun modo decidere se le politiche che verranno affrontate siano valide o meno; lavoratori, studenti e pensionati pagheranno (come al solito) il salatissimo prezzo di una crisi di cui non hanno nessuna colpa, i parassiti di sempre se ne restano seduti sulle loro poltrone nonostante il palese fallimento totale del capitalismo osannato da centrodestra e centrosinistra, a Palazzo Chigi cambia il suonatore ma la musica è sempre la stessa. Parta dunque la nostra opposizione a questo disastro, la nostra proposta politica concreta ed alternativa. I Giovani comunisti e tutta Rifondazione Comunista devono fare la loro parte, rimanere tra la gente, ascoltare tutti e dare delle risposte. Abbiamo cominciato il nostro ragionamento proponendo di scoprire tutte le carte che abbiamo in mano noi comunisti, noi che ogni giorno di più capiamo che avevamo ed abbiamo ragione, noi che tra le nostre carte, piaccia o meno, guardate pure, abbiamo tutti assi.
Segreteria Giovani Comunisti Cortona
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