“Siamo al lavoro per sbloccare le energie spesso inespresse o soffocate della nostra provincia e del nostro Paese, mobilitando le forze sane e le persone perbene che finora sono lontane e deluse dalla politica e che ora si stanno impegnando per una risposta positiva alla richiesta d’aiuto che la società e la nostra economia ci mandano” Sono parole di Giorgio Guerrini che guida l’equipe aretina che sta lavorando per Italia Unica, il movimento che sta costruendo attorno all’ex ministro Corrado Passera e che sta coinvolgendo in maniera significativa anche la provincia di Arezzo.
“Una proposta politica in grado di sbloccare le energie inespresse o soffocate, di tutelare le libertà civili e il merito per garantire un benessere comune anche in provincia di Arezzo” Così si apre il “cantiere” di Italia Unica ad Arezzo. “La nostra Italia è Unica – ha spiegato Guerrini – e di questo siamo orgogliosi: è la storia di sorprendenti talenti e di pluralismo creativo, è un Paese pieno di intelligenze, di vitalità e di cuore. È a questa Italia, ed a questa Arezzo, che ci rivolgiamo con una proposta che ha una visione ambiziosa, ma allo stesso tempo realizzabile, una proposta in grado di sbloccare le energie spesso inespresse o soffocate e di tutelare le libertà civili ed il merito per garantire un benessere comune”.
Tra gli obbiettivi quello di rilanciare con vigore i territori e creare occupazione per le sue donne ed i suoi uomini, mobilitando risorse mai immaginate negli ultimi anni: “Perché la forza di una nazione si misura soprattutto con i posti di lavoro e non solo con gli indicatori economici ed un’Italia con occupazione femminile pari a quella maschile vedrebbe crescere il Pil di oltre il 10%”.
“Dobbiamo liberare – conclude Guerrini – la società e anche la nostra provincia dal peso asfissiante della cattiva burocrazia ed è necessario, ad esempio, rimborsare subito i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese. Doveroso eliminare l’ingerenza ingiustificata dei partiti: mettiamo fine alla politica di cooptazione, ad esempio per le nomine in sanità, a favore di una politica basata sul merito. Ovunque non sia necessario, lo Stato deve arretrare e i cittadini devono poter tornare a decidere con autonomia del proprio futuro con regole più semplici ma su cui si dovrà vigilare più severamente”.