Tutto è pronto per la raccolta firme sui 12 Referendum, la proposta di legge dell’ Eutanasia Legale, le tre-leggi dell’ARCI per introdurre il reato di tortura, contro la fini-giovanardi, e sul carcere, quando arriva inaspettato lo stop e l’invito a sbaraccare tutto il banchetto ed andarsene immediatamente. L’evento in realtà, era stato concordato nei giorni precedenti ed è il frutto di una collaborazione che ci lega da mesi con l’ARCI aretina per la raccolta firme. Era stato pure trovato un assessore del comune di Cortona per autenticare le firme (grazie lo stesso per la disponibilità) e ricevuta l’autorizzazione a fare il tavolo.
Appena arrivati, il Segretario cortonese del PD responsabile della festa, ci da l’ok. Gli stringo la mano, e lui ci indica pure dove posizionare il banchetto, in un luogo dove non arrecasse disturbo. Eseguo le istruzioni e monto i tavoli e i manifesti.
Dopo circa 10 minuti lo stesso segretario ritorna seguito da un codazzo di giannizzeri inferociti e tra il nostro stupore, ci dicono che dopo la firma eccellente di ieri, ai referendum giustizia, non eravamo persone gradite e dovevamo andarcene immediatamente…
Beh in effetti le parole erano ben più colorite di quanto ho scritto, ma facciamo conto che abbiano detto così, visto che la sostanza poi è quella.
Quindi si consuma tra beceri schiamazzi, l’allontanamento che. nel nome dell’odio a Berlusconi, ha di fatto negato il principio democratico di fornire l’opportunità ai partecipanti alla festa del PD cortonese, di poter firmare e sottoscrivere (alcuni o tutti) quesiti referendari o proposte di legge che potevano “forse” interessare.
Sullo sfondo Civati, che davvero non c’entra nulla, ma che avvicinato da una nostra militante che gli ha raccontato quanto successo, ha fatto spallucce, forse consapevole del grave problema di carenza di democrazia interna al suo partito, e ha comunque detto che qualche referendum lo firmerebbe volentieri.
La festa “democratica” del PD Cortonese è proseguita poi con un ballo liscio e tra le note malinconiche di una mazurka siamo tornati a casa con tanta amarezza.