FUTURO FERTILE TOSCANA società agricola di tipo consortile vuole nuovamente esporre in dettaglio il progetto che sta portando avanti a Cortona in loc. Fratta – I Granai, progetto già pubblicamente illustrato nell’assemblea del 27 marzo 2012, presso Aula Magna della Misericordia di Castiglion Fiorentino, nella conferenza del 21 giugno 2012 tenutasi nella sala convegni di Sant’Agostino a Cortona, e durante l’assemblea di Confagricoltura Arezzo, svoltasi il 28 giugno 2012 presso la Borsa Merci di Arezzo.
Il progetto FUTURO FERTILE TOSCANA nasce nel 2009, quando Confagricoltura Arezzo, consapevole della profonda crisi attraversata dal settore agricolo della Valdichiana, cominciò ad analizzare razionalmente la possibilità di realizzazione in Valdichiana di un centro, tecnologicamente all’avanguardia, destinato alla raccolta ed allo stoccaggio di cerali, semi oleosi e proteiche, nonché alla distribuzione di mezzi tecnici. E’ infatti convinzione di Confagricoltura che, al fine di restituire redditività alle aziende agricole della Valdichiana, sia necessario rilanciare la produzione di cereali, oleaginose e proteiche a scopo alimentare. Presupposto per tutto ciò è, senza dubbio, la realizzazione di un moderno centro di stoccaggio posto al servizio dagli agricoltori che consenta di:
accorciare la filiera produzione – trasformazione, mettendo direttamente in contatto produttori e trasformatori;stoccare il prodotto, differeziandolo per qualità, in modo da offrire agli agricoltori condizioni chiare e concorrenziali;dare agli agricoltori la possibiltà di collocare i loro prodotti sul mercato nel modo più vantaggioso, nonché la possibilità di stipulare contratti di coltivazione direttamente con l’industria alimentare.
Negli ultimi tre anni Confagricoltura ha promosso questo progetto, il cui primo passo concreto è stata la costituzione, avvenuta il 23.5.2012, della società consortile agricola
FUTURO FERTILE TOSCANA (F.F.T.); società che annovera tra i suoi soci:
due Cooperative agricole della Valdichiana (CO.AGRI.A e COPAV) aventi complessivamente circa 150 soci;l’Associazione APICOLTORI delle Province Toscane, con circa 330 soci;sette Imprenditori Agricoli che operano in Valdichiana.l’Associazione ANB (Associazione Nazionale Bieticoltori);ISA-Italiana Stoccaggi Agricoli, Società consortile a.r.l, composta da tre grandi realtà all’avanguardia nei loro mercati: Molino Spadoni di Ravenna, Terremerse una delle maggiori cooperative agricole italiane e Molino Boschi leader italiano nel settore dello stoccaggio orizzontale dei cereali tramite silo-bags;
Dando quindi sostanza e concretezza al progetto iniziale di Confagricoltura Arezzo, lo scopo operativo della società FFT è quello di realizzare nel comune di Cortona, in località Fratta- i Granai, un centro di raccolta e stoccaggio per prodotti agricoli (appunto cereali, proteiche ed oleaginose) destinati all’alimentazione. Lo stoccaggio si baserà sull’innovativa tecnologia dei silo-bags che consiste nel riporre le derrate alimentari in lunghi contenitori di polietilene per uso alimentare (i cosiddetti “salciccioni”) appoggiati sul terreno. Il centro pertanto non prevede assolutamente la costruzione dei tradizionali silos in metallo (alti fino a trenta metri), ancorati al suolo tramite robuste piattaforme in cemento armato. I silo-bags, per loro natura, sono strutture temporanee non essendo altro che delle “grandi buste” orizzontali che, una volta svuotate, vengono inviate al riciclaggio. La loro altezza si aggira in un paio di metri, il loro diametro è dell’ordine di quattro metri e la loro lunghezza è modulabile: da una decina di metri fino a settanta/ottanta metri.
I vantaggi offerti da questa tecnologia (sviluppata negli anni ’90 in sudamerica) sono molteplici. Ci limitiamo qui soltanto ad elencarne i principali:
Conservazioni dei prodotti alimentari senza far ricorso ad alcun tipo di insetticida, funghicida o altro agente chimico. Il prodotto, grano per intendersi, una volta insilato consuma tutto l’ossigeno presente nel silo-bags (il cui involucro non consente infiltrazioni di aria dall’esterno) saturandolo di anidride carbonica. Si viene così a creare all’interno del silo-bags un ambiente che non consente la sopravvivenza di insetti e funghi. Non per niente il silos-bags è riconosciuta come una delle migliori tecniche di stoccaggio per prodotti alimentari biologici e per la filiera dedicata ai celiaci.Il fatto che non si faccia alcun uso di prodotti chimici per la conservazione delle derrate alimentari, abbassa sensibilmente i costi di stoccaggio, e ciò a tutto vantaggio degli agricoltori. Il costo dell’involucro (incluso il suo riciclaggio una volta usato) è infatti irrisorio (qualche decina di euro al metro lineare).Bassissimi costi di manutenzione ed energetici.Basso costo iniziale (il maggior costo per la realizzazione del centro è essenzialmente il costo per l’acquisizione del terreno).Altissima modulabilità dello stoccaggio. I silo-bags consentono infatti di separare (a costo nullo) anche partite di poche centinaia di quintali. Gli agricoltori possono quindi decidere se conservare il loro prodotto (tenendolo fisicamente separato dal resto) e poi commercializzarlo in proprio, riconoscendo al centro solo le (modeste) spese per lo stoccaggio. Non solo, ma la tecnologia dei silo-bags, consentendo di creare partite omogenee, dà la possibilità di valorizzare al meglio la qualità dei prodotti alimentari.Impatto ambientale nullo. Nel centro non verrà fatto uso di prodotti chimici per la disinfezione o insetticidi, né ci saranno rumorosi meccanismi per il trasporto dei prodotti dentro i silos.Basso impatto visivo. I silo-bags verranno appoggiati al suolo (terreno costipato con materiali naturali) ed ivi rimarranno temporaneamente prevedendone l’integrazione con essenze arbustive autoctone.
La società FFT è fermamente convinta, e lo ribadisce con forza, della bontà e sostenibilità economico-ambientale del progetto e che lo stesso si conformi in pieno alla “mission” originariamente tracciata da Confagricoltura Arezzo: aiutare concretamente gli agricoltori della Valdichiana a recuperare redditività.
Un’ultima riflessione è d’obbligo. Nel difficile momento economico che stiamo attraversando (basti ricordare che è stata usata la parola “guerra” dal Presidente del Consiglio), l’Italia si trova a dover compiere scelte in merito ai settori produttivi su cui puntare ed investire per poter uscire da questa terribile crisi. Sarà forse l’industria pesante a portare l’Italia fuori dalla crisi? O forse l’industria petrolchimica o il settore dell’energia nucleare? Provocazioni a parte, l’Italia oggi, come ieri, primeggia in Europa, e non solo, in un settore: l’ AGROALIMENTARE. Dal vino alla pasta, dai salumi ai formaggi e all’ortofrutta, dagli innumerevoli prodotti tipici sino all’olio di qualità straordinaria l’Italia ha ancora una grandissime potenzialità di sviluppo e crescita nell’agroalimentare. Ma, non facciamoci illusioni, tali potenzialità potranno concretizzarsi soltanto attraverso una stretta simbiosi tra mondo agricolo, mondo industriale e mondo della distribuzione. Il progetto di FFT si colloca esattamente in quest’ottica: è un’ investimento concreto nel settore agricolo, nella convinzione che la rinascita economica del nostro paese passi anche attraverso i campi della Valdichiana.
FIRMATO FUTURO FERTILE TOSCANA
[.noresp.]