E’ uno studente romano di 24 anni il delinquente con il volto travisato immortalato dai fotografi mentre lancia un estintore contro le forze dell’ordine nel corso dei gravi incidenti durante la manifestazione degli “Indignati” a Roma. Il suo soprannome ed il viso ben rasato, che sta rimbalzando sui giornali e sui notiziari on-line, sono in stridente contrasto con l’immagine convenzionale del compagno anni ’70 che ci aspettava davanti alle scuole e all’università: dinoccolato, barba lunga, jeans sdruciti, eskimo verde, scarpette da ginnastica. Non avrebbe mai gradito l’appellativo di “Er Pelliccia”.
Non sarebbe mai entrato in una chiesetta per fare a pezzi un Crocefisso ed una Madonnina. Non avrebbe mai preso d’assalto un piccolo supermercato come è accaduto in Via Cavour, portando via prosciutti, vini pregiati e bottiglie di aceto aromatizzato.
Se “Er Pelliccia” fosse morto dando l’assalto ad un blindato dei Carabinieri ed entrando nell’Olimpo degli idealisti e degli eroi purissimi come Carlo Giuliani gli avrebbero dedicato un’aula del Senato e la mamma sarebbe entrata in Parlamento.
Tra i dodici arrestati al culmine degli scontri sono pochi i “figli del popolo” e spicca, curiosamente, il figlio di un funzionario della Banca d’Italia
Questa Sinistra divisa e stracciona che scende confusamente in Piazza contro l’Alta Finanza internazionale, le Banche e il grande capitale con caschi, mazze ferrate, maschere antigas e bilie di acciaio non esprime nessuna alternativa ma è contigua e funzionale al sistema.
Non ha compreso che la globalizzazione culturale, quella che uccide le Nazioni, quella che cancella le identità, le tradizioni e la cultura dei popoli è infinitamente più pericolosa di quella economica.
Non riesce a spiegare, avendo smarrito, il mito della rivoluzione, per quale motivo Cuba (dove gli stranieri pagano in dollari…) è diventato un immenso postribolo e come mai in Cina, all’ombra della mummia di Mao, arriva la MC Donald’s con le sue schifezze e le Multinazionali americane aprono le fabbriche e sfruttano gli operai… perché il capitale corre dove la manodopera costa meno.
Noi siamo un paese a sovranità limitata, militarmente occupato con 113 basi americane. Ne stanno costruendo una anche a Vicenza, cementificando uno degli ultimi lembi della campagna veneta. Prima hanno mandato le “zecche” con gli stracci rossi a fare un po’ di casino… poi le Cooperative Rosse si sono messe in fila per aggiudicarsi l’appalto dei lavori.
Dopo gli incidenti di Roma ha colpito l’intervista rilasciata da un poliziotto al quotidiano “Il Messaggero”: “Siamo tutti quarantenni e cinquantenni, non ce la facciamo a caricare dei ventenni armati di tutto punto. Il Governo, con l’ultimo Decreto di Stabilità, ha sottratto 60 milioni di Euro all’ordine pubblico e alla sicurezza dei cittadini, non abbiamo neanche i soldi per la benzina”.
Intanto Giuliano Amato, già Presidente del Consiglio di un Governo spazzato via dagli scandali e dalla ruberie che annoverava galantuomini del calibro di Gianni De Michelis e Francesco De Lorenzo, in un’intervista rilasciata ad un quotidiano romano, parla di “Deriva Fascista e di pericolo per la Democrazia”.
Un’emittente aretina, con una premiazione in Piazza S. Francesco in piena Tangentopoli, ebbe il pessimo gusto di nominarlo “politico” dell’anno.
Ero segretario Provinciale del MSI e ricordo benissimo la durissima contestazione che abbiamo organizzato perché, in quell’occasione, offendendo la sensibilità degli aretini onesti, si superò il limite del buon gusto e di decenza.
Non esiste, purtroppo, nessun pericolo Fascista.
Esiste un governo che taglia gli assegni per i familiari a carico e per gli asili nido, introduce i ticket per le medicine ed il pronto soccorso, aumenta l’Iva al 21% e non riesce ad introdurre un contributo di solidarietà neanche per i redditi superiori a 300.000 Euro. Esiste una classe politica di debosciati, incapaci ed inconcludenti ed uno stuolo consistente di sgallettate inserite a vario titolo nelle istituzioni.
Poi c’è “Er Pelliccia”…. che tira gli estintori e avrà fior di avvocati nel suo collegio di difesa.
Non sarà questa Sinistra a guidare il cambiamento.
E’ sempre più importante rimanere in piedi tra le macerie di un mondo in rovina, senza principi, senza valori e senza morale.
Per farci trovare pronti e dare una speranza al popolo italiano.
Mauro Turenci