{rokbox title=| :: |}images/maccaferrilogo2.jpg{/rokbox}Egregio sig. Nicotra,
è un diritto di tutti dissentire dai progetti che gli operatori economici e le imprese propongono per il territorio. Ci pare francamente eccessivo parlare di “scempio ambientale” per un progetto che ha il suo fondamento nello sviluppo agricolo e turistico di un territorio. Nel dibattito tra persone che hanno opinioni diverse, non è utile evocare scenari apocalittici. Meglio sarebbe conoscere la realtà dei fatti prima di dare giudizi categorici.
Dalla sua nota, si evince che probabilmente Lei non conosce il progetto del Gruppo Maccaferri.
Siamo d’accordo con Lei che “bruciare cibo” per produrre energia non è una cosa eticamente corretta. Nel nostro progetto infatti non è previsto l’utilizzo di materiale destinato al consumo umano. Forse Lei intendeva che le colture energetiche destinate alla centrale sottraggono terreno all’agricoltura indirizzata alla produzione di cibo. In questo caso, non è evidentemente a conoscenza che vi sono aree collinari e di pianura non coltivate a causa dell’insufficiente redditività delle colture tradizionali. Nel raggio di 70 km dall’impianto per la produzione di energia, ci sono circa 250 mila ettari a seminativo dei quali solo l’8% (20 mila ettari) costituirà il fabbisogno dell’impianto. Non si capisce quindi perché tale progetto sia incompatibile con il territorio.
Così come, non si comprende perché il girasole, la brassica o altre piante oleaginose porterebbero alla distruzione dell’“agricoltura storicamente insediata sul territorio”. I girasoli fanno mostra di sé in ogni cartolina della Toscana ed inoltre, come tutti sanno, non necessitano di irrigazione. Pertanto non comprendiamo da dove Lei ricavi la notizia che vi sarà un alto consumo di acqua per produzioni che Lei definisce intensive.
Per quanto riguarda poi il campo da golf, crediamo che sia sbagliato “demolire” un progetto, senza prima averlo visionato. Siamo convinti che un’idea di questo tipo sia utile per l’economia locale, per portare in Valdichiana non “qualche famiglia di ricchi signori”, ma i numerosi appassionati che ormai, glielo possiamo assicurare, appartengono a tutti i ceti sociali. Anche in questo caso, sul consumo di acqua, Le garantiamo che non ci sarà quello spreco della risorsa da Lei prospettato.
In ultimo, non riusciamo a comprendere perché un uomo che rappresenta una parte politica che dovrebbe avere a cuore gli interessi del mondo del lavoro, affronti con così tanta leggerezza le possibilità di occupazione che il progetto potrebbe creare.
Crediamo che in questo caso, le sue affermazioni, nascano davvero da una scarsa conoscenza. La invitiamo pertanto, così come abbiamo fatto per tutti coloro che hanno mostrato dei dubbi, ad un incontro nel quale ci sia consentito chiarirLe il nostro progetto. Alla fine, ognuno potrà rimanere delle sue convinzioni, ma almeno non potrà dire di non conoscere come stanno le cose.