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Governo Monti: come la pensa un Fascista

Ora che la politica è commissariata e ha dovuto fare un passo indietro, travolta dalla propria incapacità e dai propri fallimenti, ora che al governo delle belle gnocche, dei nani e delle ballerine (ma anche delle spogliarelliste e delle gole profonde…) si è sostituita una squadra di gelidi tecnocrati, di professori e di finanzieri, austeri e silenziosi, pragmatici ed efficienti, cosa avrà colpito la fantasia degli italiani?

 Il pianto sommesso della Ministro del Welfare Elsa Fornero, il suo singhiozzo strozzato e la sostanziale incapacità di pronunciare la parola “sacrificio” mentre annunciava la dolorosissima riforma delle pensioni?

La reintroduzione dell’ICI sulla prima casa e l’aumento degli estimi catastali?

L’aumento dell’addizionale regionale Irpef o quello repentino e sostanzioso della benzina?

Gli applausi bipartizan che piovevano da quasi tutti gli scranni del Parlamento sull’esimio professor Monti?

Nulla di tutto questo perché non occorre una grandissima fantasia per imporre nuovi tagli e nuove tasse a chi già paga ed è tartassato.

Ha stupito l’incapacità di varare misure concrete per rilanciare l’economia, promuovere lo sviluppo e combattere la disoccupazione?

Ha stupito la mancanza di una politica seria e rigorosa per far pagare le tasse ad una moltitudine di evasori totali o parziali e recuperare miliardi di Euro per rimpinguare le casse esangui dello Stato?

Ha stupito l’immediata convocazione del parlamento della Padania ad opera di quelli che, dopo aver retto il sacco a Berlusconi per venti anni ed essersi ingrassati con i soldi di “Roma ladrona”, esprimendo ministri e sottosegretari,… ora invocano la secessione morbida delle Regioni del Nord?

Assolutamente no.

Stupisce, piuttosto, la nostra incapacità di ragionare e di interrogarci sul fallimento dei modelli di sviluppo che ci hanno imposto, di indignarci per questa democrazia peggiore delle sifilide dove il popolo non conta assolutamente niente e ha generato una classe politica autoreferenziale che non vuole rinunciare alle proprie prerogative ed ai suoi molti incomprensibili ed odiosi privilegi.

Chiediamoci perché i due maggiori schieramenti politici, lungi dall’essere alternativi ed antitetici, sono assolutamente complementari ed hanno lo stesso identico punto di vista sulla liberalizzazione dei servizi, sulla concezione dello Stato, sui modelli americani di sviluppo e ora si accucciano, scodinzolando e dopo aver gettato la spugna, davanti a luminari “indipendenti” e prestigiosi, accreditati in Europa che delle banche e dell’alta finanza sono l’espressione più cupa ed efficiente.

Il Governo Monti invoca nuove liberalizzazioni e più concorrenza: la liberalizzazione è un processo legislativo che consiste nella riduzione di restrizioni precedentemente esistenti per adeguarsi ai principi del liberalismo economico.

Peccato che uno studio pubblicato sui giornali in questi giorni e passato praticamente inosservato abbia evidenziato, dati alla mano, che le liberalizzazioni si siano rivelate un’autentica beffa per i contribuenti e le tariffe siano aumentate in maniera esponenziale.

Meno Stato più mercato quindi?

Più mercato e più libera concorrenza per vendere le aziende pubbliche e sottrarle agli appetiti smisurati dei politici per migliorare i servizi e gestirle più proficuamente con minori risorse?

Forse è il caso di capire che è naufragato miseramente il minimo comune denominatore della concezione dello Stato e dell’Economia con quest’ultima che continua a ribadire il suo primato sulla politica e ha la pretesa di dettarne i tempi.

Forse è il caso di interrogarci sull’opportunità che lo Stato non debba rinunciare in nessun caso al suo ruolo di indirizzo e di programmazione e che devono rimanere pubblici i servizi strategici ed essenziali per la Nazione: energia elettrica, sanità, telecomunicazioni, acquedotti..

Forse è il caso di prendere atto che l’Alta Finanza Internazionale vuole disgregare gli Stati Nazionali e non ha alcuna ragione di salvarli perché vuole trasformarli in un mercato indistinto, uccidendo le culture e massificando le intelligenze.

Lo Stato o è Sociale, Nazionale e Popolare o semplicemente non è.

O difende la cultura e le tradizioni del popolo, investe sul futuro dei giovani e tutela gli anziani che sono la nostra memoria storica, o riesce ad erogare servizi pubblici efficienti, o riesce a garantire la sicurezza e la libertà dei cittadini o non ha semplicemente motivo di esistere.

Un sistema politico che taglia le detrazioni per i famigliari a carico e per gli asili nido nel Paese europeo con il più basso indice di natalità è un sodalizio criminale.

Sei hai compreso il contesto politico nel quale vivi, che distrugge i tuoi sogni e preclude il futuro dei tuoi figli hai soltanto due possibilità: o annaspare cercando di restare a galla per sopravvivere ed integrarti o darti da fare per accelerarne la decomposizione e per distruggerlo.

Mauro Turenci

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

View Comments

  • Quando c'èra il fascismo vi era le gnocche,vi era tutto,non c'era i comunisti,non anno fatto in tempo a bonificare l'italia,il risultato?
    oggi.

  • voi fascisti i pater patriae non li avete mai saputi riconoscere...dovreste essere i primi (come eredi di un pensiero nazionalistico) a supportare lo sforzo collettivo come mezzo per la rinascita italiana...e invece vi siete arresi alla sfera polemica dell'antitassa...bah..

  • Caro Luca,
    ti ringrazio per il commento. Non ho capito bene a quali Padri della Patria ti riferisci.In questo momento si chiedono sacrifici alle famiglie e contemporaneamente (...) si rifinanzia la Missione in Afhganistan e si comprano 20 arei da combattimento. I sacrifici devono produrre un effettivo risanamento. Prima di tutto occorre salvaguardare lo Stato Sociale, le famiglie, i giovani e gli anziani. Siamo proprio sicuri che questa sia la linea del Governo Monti?

  • Solo ora ho avuto il tempo di leggere questo articolo ed una cosa mi ha colpito profondamente: se il Signor Turenci fosse uno sconosciuto, se non si fosse autodefinito fascista, siamo sicuri che quanto dice sarebba stato etichettato come "pensiero di destra"? Non è forse ragionevole e condivisibile la sua analisi? Una volta ancora abbiamo la conferma che la Politica sta ai partiti come l'interesse generale sta all'interesse particolare. Sarebbe ora, prima che sia troppo tardi, il momento giusto per abbattere i vecchi steccati e dare vita a governi che abbiano a cuore gli interessi generali e il benessere condiviso. Prima che ci travolga il rimpianto per aver fatto troppo poco troppo tardi.

  • Leggere il suo articolo, mi consola.Voglia accettare tutta la mia ammirazione per la lucidità di analisi ed il coraggioso realismo,utilmente provocatorio,con cui invita alla "coscienza nazionale" (termine che sembra essere diventato una bestemmia...?).L'averlo letto mi aiuta a non pentirmi di essere rimasto a lavorare in Italia anche se forse morirò prima della meritata e strapagata pensione.db

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Michele Lupetti

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