“A seguito delle polemiche all’indomani della gara nazionale di enduro svoltasi il 9 ottobre in provincia di Arezzo – dichiara il Consigliere Regionale Mauro Romanelli, dopo aver visionato foto e filmati dell’evento – voglio esprimere tutta la mia solidarietà agli agenti del Corpo Forestale dello Stato, che svolgono un importante ruolo di controllo e prevenzione nell’interesse di tutti, a difesa dell’ambiente e della qualità della vita”.
“Da tempo la pratica del motocross nei boschi e nelle campagne della Toscana è diventata una vera e propria criticità, con un notevole numero di raduni e manifestazioni: sono purtroppo aumentati gli incidenti, l’inquinamento acustico, i danni ai terreni, alla vegetazione e alla fauna”. “Chiedo che la Regione Toscana, che già ha una legge che disciplina l’attività, intervenga, di concerto con il Corpo Forestale dello Stato, per contrastare più incisivamente le infrazioni riguardanti l’attraversamento di prati, pascoli e boschi”. “Oltre a bloccare eolico e fotovoltaico, forse dovremmo impegnarci anche ad impedire che le nostre aree di maggior pregio naturalistico subiscano questo tipo di attacchi, forse un po’ più impattanti delle energie rinnovabili.
“Non ho nulla contro gli appassionati di moto, ma va compreso che i boschi e le aree di pregio ambientale non sono certo la sede più adatta per ospitare questo genere di manifestazioni”. “Spero lo comprenda anche il Presidente della Provincia di Arezzo, che annuncia trionfalisticamente il nuovo mondiale di motocross: mi auguro sappia intervenire affinché tali manifestazioni siano regolate nel miglior modo possibile”. “Sulla vicenda di Castiglion Fiorentino e sulla questione del motocross nelle aree sensibili ho posto un’interrogazione in Regione”.
Interrogazione a risposta scritta
Il sottoscritto Consigliere Regionale
Ricordato che:
– in data domenica 9 ottobre 2011 nel comune di Castiglion Fiorentino (Ar) si è svolta una gara di enduro a carattere nazionale, cui hanno partecipato oltre duecentocinquanta concorrenti;
– l’itinerario della gara, approvato dall’amministrazione provinciale di Arezzo, era di circa sessanta chilometri, interamente immerso in aree boschive di particolare pregio e tutela dei comuni di Castiglion Fiorentino, Arezzo e Cortona, e la durata ha coperto l’intera giornata;
– che a Castiglion Fiorentino, al termine della manifestazione, sì è avuto l’increscioso episodio di offese e pesanti proteste nei confronti degli agenti del Corpo Forestale dello Stato che stavano procedendo agli accertamenti su alcuni concorrenti, le cui moto erano prive di targa o prive di documenti o non erano regolarmente iscritte alla manifestazione;
– che durante la gara alcuni concorrenti hanno deviato fuori del tracciato;
– che a ridosso dell’ambito di gara erano presenti venti cacciatori col fucile in spalla e che sono stati allontanati dal Corpo Forestale dello Stato.
Considerato che
– da qualche tempo il transito motociclistico è diventato in alcuni luoghi della nostra Regione una vera e propria criticità e che, di pari passo alla crescita del traffico sono aumentati anche gli incidenti;
– l’aumento della pratica del motociclismo fuoristrada nelle nostre montagne ha portato alla sempre maggiore organizzazione di raduni e manifestazioni sportive motoristiche;
– nei boschi il passaggio di molti veicoli a motore causa un pesante inquinamento acustico, nocivo per la fauna, e danni al terreno e alla vegetazione;
– esiste una Legge regionale che disciplina l’attività e pone dei limiti al suo esercizio;
– la stessa Regione Toscana, nella nuova convenzione con il Corpo Forestale dello Stato, ha richiesto un incremento di controllo a riguardo, nell’intento di contrastare le infrazioni riguardanti l’attraversamento di prati, pascoli e boschi;
– appare inidoneo e dannoso per l’ambiente che i boschi siano la sede da scegliere per ospitare questo genere di manifestazioni.
Interroga la Giunta per conoscere
Quali altre azioni intende intraprendere, riguardo alle gare di motocross, per il rispetto delle proprie normative e per la tutela del territorio, dei boschi, dei prati e dei pascoli, per la sicurezza delle persone, perché la natura possa essere goduta e rispettata da chiunque