Con la nomina di Aurilio alla segreteria comunale del PD castiglionese, pensavamo che il rinnovamento politico, almeno nei proclami, fosse un fatto compiuto. Invece il solito bla bla bla in “poletichese” per cercare di sviare gli enormi problemi che stanno attanagliando Castiglion Fiorentino e i Castiglionesi.
Continua a parlarci della “superiorità degli stessi” rispetto agli altri, segno evidente che la “scuola politica” cui è stato oggetto ha avuto presa nelle sue stesse convinzioni e cita fatti ipotetici, senza ricordare che gli unici fatti, inoppugnabili, è la grave crisi locale, economica e istituzionale, che gli appartenenti al suo partito hanno lasciato come eredità a Castiglion Fiorentino e ai Castiglionesi.
Non una parola sul dissesto, sulle persone mandate a casa senza lavoro e senza prospettive, sulle tasse portate ai massimi livelli, sui servizi ridotti ai minimi termini, sulla disoccupazione che in percentuale supera la media provinciale (Castiglion Fiorentino dava lavoro a tutti mentre oggi crea disoccupati), su come recuperare fondi affinché sia il patrimonio comunale che quello dei castiglionesi non sia intaccato in maniera irreparabile, sull’illegittimità degli atti compiuti e ultimo l’incostituzionalità dei mutui richiesti alle banche e da questi ultimi elargiti.
E tutto questo è responsabilità solo ed esclusivamente dei vecchi amministratori.
Il neo segretario del PD, anziché lamentarsi della “sovraesposizione” mediatica che il suo partito subisce, per altro con pieno merito, pensi alle problematiche citate. Oltre all’unità del partito e alla sopravvivenza nel suo ruolo di segretario si ricordi le decine di creditori che nella migliore delle ipotesi prenderanno poco e niente del credito che vantano con l’amministrazione comunale (oltre il danno, la beffa).
È questa, caro segretario del PD, la dura realtà che oggi aleggia sopra le nostre teste, senza se e senza ma, con problematiche enormi che non si risolvono certo con proclami autocelebrativi e senza una reale assunzione delle responsabilità, come è una triste realtà, condivisa dai partiti politici, di non disfarsi delle cosiddette “mele marce” che inquinano loro stessi e allontanano sempre più la collettività dalla politica.
FUTURO e LIBERTA’
Castiglion Fiorentino