Con la legge 92 del 30 Marzo 2004 in Italia è stato istituito il “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime trucidate e massacrate durante l’esodo Giuliano-Dalmata in occasione e subito dopo il Secondo conflitto mondiale. Fare una stima puntuale di quanti persero la vita in quella triste occasione è cosa assai difficile, a causa della poca attendibilità di alcuni studi e per l’oblio politico che per molti anni ha tenuto nel dimenticatoio questo evento, talvolta negandone la stessa veridicità con tesi negazioniste, poi giudicate prive di qualsiasi fondatezza.
Il nuovo stato Jugoslavo aveva come intento quello di annettersi la Venezia Giulia e le truppe filo sovietiche intervennero duramente sulla popolazione di origine italiana, massacrandola e gettandone i corpi in queste gole naturali; le vittime della “furia comunista” non furono solo gli ex esponenti del regime fascista, ma tanti civili, che con i crimini di guerra non avevano nulla a che fare,subirono la stessa triste sorte. La colpa principale era quella di essere italiano: i partigiani di Tito si accanirono contro tutti: industriali, commercianti, ragazzi e sacerdoti subirono lo stesso trattamento. Emblematico risulta il caso del sacerdote Francesco Bonifacio, torturato e poi assassinato, il cui corpo non è stato mai rinvenuto.
Quello che fa riflettere maggiormente è l’assordante silenzio che per decenni alcuni ambienti politici hanno mantenuto, cercando di nascondere le contraddizioni di una politica interna di subordinazione al comunismo internazionale.
Nel corso degli anni, via via che la distensione internazionale si è andata affermando e i regimi comunisti sono crollati, gli studi sui massacri delle Foibe hanno preso campo e tante, tristi verità sono state chiarite.
A noi posteri non rimane che dare voce a chi, per anni, non è mai stato ricordato, a chi non ha avuto sepoltura e a chi ha perso la vita colpevole, solo, ” di essere italiano”. Non vogliamo fare la guerra delle enumerazioni, non serve e non è rispettoso nei confronti di chi non c’è più;
riteniamo che ammettere i propri errori/orrori è sintomo di maturità, intelligenza e coraggio, ed è il primo passo verso la realizzazione di quella convivenza pacifica dei popoli tanto bramata.
Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale Cortona ricorderà, in questa giornata, i tanti che persero la vita a causa della stupidità umana, onorandone la memoria, sperando che il passato sia uno strumento principe per un presente civile ed un futuro da costruire su solide basi di giustizia, libertà e umanità.
Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale Cortona.