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Francesca Basanieri, ultime considerazioni sull’utilità degli invasi idrici

Francesca Basanieri

Rispondo  pazientemente al vostro comunicato anche se, visto il contenuto, non merita particolari attenzioni anzi sembra un disperato tentativo di un comitato ambientalista (la cui presenza in campagna elettorale è una anomalia visto che un soggetto di questo tipo dovrebbe essere super partes e non avere una connotazione politica) di raccattare una decina di voti di coloro che abitano sotto gli invasi facendo leva su inesistenti rischi di sicurezza e ipotizzando scenari surreali, catastrofici e apocalittici del tutto infondati.
Ciò premesso, ecco di seguito le mie puntualizzazioni sperando che non vi fossilizziate ancora sulla posizione del NO che ha veramente del paradossale se assunta da un comitato che dovrebbe favorire soluzioni ecologiche come quella degli invasi. Sinceramente questa storia da voi sollevata a me sembra – è proprio il caso di dirlo – un buco nell’acqua.

1) Nel mio comunicato c’è scritto (in italiano) “l’iniziativa ha ottenuto l’esplicito assenso di tutte le associazioni di categoria dell’agricoltura (CIA, Confagricoltura e Coldiretti)” e ovviamente l’iniziativa in questione è la costruzione degli invasi quindi mi pare lapalissiano che  CIA, Confagricoltura e Coldiretti siano favorevoli non all’irrigazione in sé (cosa ovvia) bensì alla tecnica utilizzata per raggiungere lo scopo dell’irrigazione (sinceramente non capisco proprio da dove abbiate potuto dedurre ciò che scrivete dato che mi sembra così chiaro ed evidente a cosa sono favorevoli le categorie e mi meraviglio e mi offende che voi abbiate pensato che io abbia potuto scrivere una cosa così ovvia e grossolana). Non mi sono quindi affatto confusa (e il ricorso a questi mezzi la dice lunga sulle argomentazioni che avete).
2) Gli invasi come spiegato nel mio comunicato (che invito a rileggere con attenzione) servono a garantire sufficiente pressione nei momenti di alta domanda. Provate ad aprire tutti i rubinetti di casa vostra contemporaneamente e verificate quanta acqua viene erogata da ciascuno di essi. Adesso immaginate una casa con migliaia di rubinetti aperti e capirete (finalmente) il nocciolo del problema. Senza gli invasi gli agricoltori nei momenti di siccità vedrebbero uscire un filino d’aqua dai propri irrigatori e magari anche niente.
3) Se gli agricoltori potranno utilizzare l’acqua degli invasi, non saranno costretti ad usare l’acqua dei pozzi e quindi non sottrarranno acqua ai pozzi dei privati.
4) Non tutte le colture possono essere irrigate con sistemi a bassa pressione e, laddove possibile, non tutti gli agricoltori si possono permettere la migrazione verso nuovi e costosi sistemi di irrigazione ma anche se così fosse, il problema non sarebbe risolto perché la domanda totale contemporanea (quindi la sommatoria delle pressioni richieste contemporaneamente dagli irrigatori) sarebbe comunque troppo alta per essere soddisfatta dalla sola conduttura dell’acquedotto senza l’ausilio di stadi di compensazione.
5) E’ ovvio che sono stati spesi dei soldi per costruire gli invasi (mica la gente lavora gratis) ma il nostro comune NON ha partecipato alla spesa nemmeno con un centesimo (e vi invito nei vostri comunicati a non generare confusione omettendo chi è il soggetto delle vostre segnalazioni alla Corte dei Conti).
6) Anche solo una settimana di siccità può provocare un danno enorme alle colture e se questo danno lo moltiplichiamo per il numero degli agricoltori della Valdichiana e per gli anni, il valore che ne scaturisce è sicuramente di molto superiore a 9 milioni di euro. Inoltre mi paiono di inestimabile valore  la serenità e il benessere che un’opera simile porterà agli agricoltori che non dovranno più temere di perdere il raccolto acausa di avverse condizioni atmosferiche la cui incidenza sta purtroppo aumentando a causa del riscaldamento globale.
7) Gli invasi sono stati progettati e dimensionati seguendo rigidi criteri di sicurezza e dovranno superare severi collaudi. Le prescrizioni e i controlli programmati sulla sicurezza sono già parte integrante del progetto (e del bando di aggiudicazione della gara) indipendente dal ribasso d’asta che è fisiologico.
8) Le competenze della Provincia saranno trasferite ad un nuovo organismo altrimenti strade, scuole e tante altre cose andrebbero in malora.

[n.d.r. qui la risposta del comitato]

Ufficio Stampa

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