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FLI Monte San Savino: a proposito della Casa della Salute

Puntuale come un orologio svizzero arriva il rutilante tam tam delle promesse da marinaio della vecchia politica. Guardate ad esempio al caso della “Casa della Salute” e a come il Partito Democratico voglia mettere il cappello su un progetto che invece riguarda tutta la città e che non si realizzerà mai senza l’apporto di tutte le forze politiche, sociali, ma soprattutto senza il contributo preponderante dei medici di base e delle strutture del 118. Mi chiedo con quale coraggio il PD dimentichi di raccontare alla gente l’unica verità.

Per anni ha governato questa città gettandola nel vuoto culturale, produttivo e sociale ed oggi, come una vergine stupefatta, si riscopre portabandiera di un progetto da sempre, quanto meno, snobbato. La “Casa della Salute” è si una priorità della città, ma non del Pd soltanto. Come se non bastasse, sempre il PD e le altre forze politiche che pretendono di presentarsi al cospetto degli elettori, dimenticano di raccontare alla città intera che ci sono altre priorità forse ancora più pressanti. Non passa inosservata la sofferenza delle imprese agricole, delle piccole aziende artigiane che chiudono l’una dopo l’altra con cadenza quasi giornaliera. E’ di una gravità estrema la situazione dei giovani che non riescono a guardare più al futuro perché non trovano lavoro, non riescono a farsi una famiglia. Trovatemi un Istituto bancario disposto a concedergli un mutuo per l’acquisto della casa. E cosa dire della generazione dei cinquantenni che si trova all’improvviso, non solo senza un futuro, ma anche senza un presente, perché scaraventati fuori dal mondo del lavoro come pattume che non può essere riciclato. Monte San Savino sembra una città fantasma e la colpa e di chi l’ha governata negli anni passati e che ora ci riprova, con vecchi metodi, vecchi nomi, vecchie idee. Ha mille ragioni il Presidente della Camera di Commercio, e prima ancora Anna Lapini (Presidente Confcommercio), quando puntano il dito sulla scellerata chiusura delle APT voluta dalla Regione Toscana e sulla assenza di una governance, un modello organizzativo capace di dirigere le politiche del turismo. Ciò nondimeno non si possono celare le responsabilità che ricadono su quella classe politica che per anni ha governato questa città e che ha voluto sacrificare gli interessi del proprio territorio per assecondare gli imput del partito. La gente oramai è come i gatti che non amano più essere accarezzati contro pelo e se necessario da zampate graffianti.  La gente vuole sapere se nel panino, che forse non mangerà, ci deve mettere una fetta di mortadella o le promesse vuote delle propaganda.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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